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Torino, Gineitis ora ha lo status del titolare: e che crescita in personalità

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Con umiltà e voglia di lavorare è cresciuto, sempre a disposizione per ogni ruolo: il lituano ora non è da considerare più un giovane
Roberto Ugliono Caporedattore settore giovanile 

Classe 2004, già pronto a ricoprire un ruolo non suo e pronto a intervenire pubblicamente per parlare dopo una partita e di conseguenza rappresentare la squadra. Gvidas Gineitis ha ormai lo status del titolare, del giocatore importante. Dopo la partita contro il Venezia è stato il lituano a parlare e a fare un mea culpa davanti a tutti. Lo ha fatto con l'umiltà di chi vuole migliorare e dare tutto per la maglia, ma non solo. Sia in zona mista con le televisioni presenti, sia in conferenza stampa è sembrato un giocatore ormai maturo per rappresentare il gruppo e dire le cose giuste.

Torino: Gineitis e una crescita che si vede tra campo e parole

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Non che sia una sorpresa un certo tipo di atteggiamento da parte di Gineitis. Il ragazzo ha sempre brillato per umiltà. La disponibilità di giocare dove lo mette l'allenatore e la voglia di crescere si sono viste, d'altronde parliamo di un classe 2004 che quando esordì in Serie A aveva già fatto passi in avanti incredibili dal suo arrivo. Dopo la gara contro il Venezia si è poi visto quante responsabilità possa prendersi e che possa uscire dalla definizione di 'giovane' del gruppo. Ora con 44 presenza in Serie A e 46 in totale con la prima squadra del Toro è un giocatore 'esperto', uno che sa cosa voglia dire stare tra i grandi. Eppure non sono nemmeno tante partite da potersi immaginare un cambio di ruolo come quello che c'è stato nelle ultime giornate. La disponibilità gli ha permesso di imparare tanto e di diventare una pedina importante per il Torino. Non ha nemmeno patito l'arrivo di Casadei in granata, perché nonostante un centrocampista in più, lui il posto se l'è sempre ritagliato.

“Abbiamo sbagliato tutti l’approccio. L’unica cosa è che abbiamo reagito nel secondo tempo, ma dobbiamo chiedere scusa a tutti i tifosi perché non possiamo fare un primo tempo così. Chiedo scusa. Non puoi giocare senza cattiveria, senza niente”. Queste sue parole dopo la sfida contro il Venezia sono l'emblema della crescita del ragazzo. Certo, non sono concetti complicati, ma allo stesso tempo è il modo di dire le cose che può fare la differenza. Lui non l'ha detto in modo superficiale, ma credendo in ogni singola parola. L'umiltà è una caratteristica che i tifosi del Toro hanno sempre apprezzato e Gvidas questa qualità ce l'ha eccome.