Il Torino vince lo scontro diretto contro l'Udinese e stacca i bianconeri arrivando a quota 43 punti, decima posizione in solitaria. Sulla vittoria di mercoledì 23 aprile c'è tanto del futuro del Toro. Nel secondo tempo, infatti, la formazione granata era composta per tre undicesimi da prodotti della Primavera, con Gineitis, Perciun - al suo esordio in Serie A - e Ali Dembelé. Proprio quest'ultimo, sfruttando un grave errore di Solet, all'85' ha insaccato in rete il pallone valido per il 2-0 e per la sua prima marcatura nella massima serie italiana. Una rondine non fa primavera, ma il futuro del terzino francese sembra avere tutte le carte in regola per essere di belle speranze.


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Torino, Vanoli ci crede e dà spazio a Dembelé: futuro in granata?
Torino-Udinese, Dembelé: 14 minuti di celebrità
—La stagione di Ali Dembelé è stata fin qui caratterizzata da pochi e rapidi guizzi, ma sempre positivi. Lo stesso si può dire per la prestazione nell'ultima giornata, contro l'Udinese. Il turno del francese arriva al 76', quando Masina, tornato titolare con la squalifica di Coco, risente dell'assenza prolungata dal terreno di gioco e chiede la sostituzione a causa dei crampi. Dembelé si fa trovare pronto, e subentra all'italo-marocchino in un partita che in quel momento era tutt'altro che scritta, con i granata avanti di un gol e i bianconeri che spingevano. A chiudere il match ci pensa proprio lui, a nove minuti dal suo ingresso: sfrutta l'errore di Solet, controlla il pallone e calcia con il sinistro un tiro che parte da troppo vicino perché Okoye possa prenderlo. È 2-0. Per il resto la partita del francese è ordinaria amministrazione: serve due buoni palloni in avanti, recupera una volta il possesso e crea sostanza in un momento molto teso della partita. L'Udinese per Dembelé è stata la sua undicesima apparizione stagionale (in Serie A), ma solo la terza nel 2025. Dai 7 minuti che Vanoli gli ha concesso nella gara d'andata contro i bianconeri, il francese ha giocato da titolare (l'unica dal 1') contro la Fiorentina - partita terminata precocemente a causa della doppia ammonizione arrivata al 33' - e 8 minuti contro il Milan, subentrando a Biraghi. 14 minuti infine contro l'Udinese, in linea con la media a partita per Dembelé, impegnato complessivamente per 150' in questa stagione in Serie A.
Vanoli ci crede, ora tocca a lui
—"L'anno scorso a Venezia non ero il giocatore di oggi fin da quando sono arrivato. Il mister mi ha fatto crescere tanto sia come giocatore che come uomo, lo ringrazio" afferma Dembelé a fine partita. Vanoli crede in lui, a gennaio si è imposto perché il giocatore potesse rimanere a Torino, convinto delle sue potenzialità. Il tecnico ex Venezia dimostra ancora una volta di non aver paura di schierare i giovani, e così fa anche con Dembelé. Il classe 2004 non ha giocato molto in questa stagione, ma "non è grave: è un processo di crescita”. Una rondine non fa primavera, certamente, e un gol non fa del francese un giocatore pronto per la massima serie. Quel che è evidente è che è stato bravo a farsi trovare pronto nel momento del bisogno - in un momento di emergenza infortuni come quello che sta vivendo il Torino - e quando è stato chiamato in causa ha sempre fatto vedere il proprio impegno e la voglia di crescere e fare bene, anche nella sfida contro la Fiorentina, nonostante il rosso. Dembelé ha bisogno di continuare a lavorare, ma le speranze ci sono e le basi sembra pure. Vanoli non ha paura di fargli guadagnare minutaggio, e con un Walukiewicz riadattato e un Pedersen come unica riserva del polacco, chissà che non possano arrivare più minuti per il francese in questa fase finale del campionato.
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