A Milano un crollo verticale che fa trasparire un Toro senza identità e con un'immensa confusione tecnico-tattica
Un Torino davvero troppo piccolo a San Siro nella prima giornata di campionato. La prima di Christian Chivu in Serie A con i nerazzurri si è trasformata in un trionfo di enormi proporzioni ma va detto che l'Inter non ha fatto nulla di più che l'ordinario per avere la meglio dei granata di Marco Baroni. Una prestazione normale da parte della squadra finalista dell'ultima Champions League ha spazzato via un Torino impalpabile. I granata hanno tramutato il 25 agosto in 25 dicembre a suon di regali agli avversari, a partire dal gol incassato sugli sviluppi di calcio d'angolo agli albori del match (inaccettabile prendere un gol così al primo corner battuto dall'Inter, ancor più inaccettabile subire tre reti per errori dettati dalla costruzione dal basso). Nonostante la debacle, Baroni ha provato a difendere le sue scelte, su tutte Maripan in panchina con Masina in campo 90 minuti. "Non è che non lo vedo (riferimento a Maripan ndr). In questa partita serve anche una partita tecnica, ho preferito un centrale mancino. Ha quasi sempre giocato nel precampionato, Masina e Coco mi sono piaciuti con il Modena. Maripan sta bene e presto andrà in campo. Io cerco di far crescere ventidue titolari" ha dichiarato il nuovo tecnico granata (LEGGI QUI).
Baroni in piena confusione: nemmeno un cambio all'intervallo con una squadra in balia
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Il campo ha detto che parecchie scelte di Baroni sono state sbagliate, prima fra tutte quella relativa a Masina, uno dei peggiori nella disfatta del "Meazza". L'ex allenatore della Lazio ha dichiarato che rifarebbe tutte le scelte nonostante l'esito nefasto della partita. "Noi siamo andati a prendere play su play. Sul primo gol abbiamo concesso su palla inattiva. Abbiamo sofferto molto le palle inattive. Ma sono state quelle fragilità che una squadra come il Toro non deve avere" ha detto. Alla prima difficoltà il Torino si è sciolto come neve al sole e le poche certezze dei primi minuti di gioco sono venute meno. Dopo un finale di primo tempo in balia dell'avversario, sul punteggio di 2 a 0 ci si poteva attendere qualche mossa dalla panchina per scuotere con nuovi ingressi la squadra. Ciò non è successo, il tecnico ha aspettato fin dopo il 3 a 0 per effettuare le prime sostituzioni ma ormai la gara (di per sé già compromessa) era destinata soltanto a peggiorare. Un altro campanello d'allarme della poca lucidità di Baroni è arrivato proprio in occasione dei primi cambi, quelli che hanno riguardato Tameze e Aboukhlal inseriti quando il gioco era fermo per attendere la battuta dell'ennesimo calcio d'angolo dell'Inter. Una delle regole non scritte del calcio è mai cambiare sugli sviluppi di corner, Baroni non l'ha seguita e c'è voluto Israel a evitare il quarto gol nerazzurro con marcature del tutto improvvisate in area. Con una squadra già in difficoltà nel difendere sui calci piazzati la mossa di Baroni è apparsa completamente fuori luogo, indice di una confusione che ha travolto anche lui.