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BOLOGNA, ITALY - OCTOBER 29: Santiago Castro of Bologna FC competes for the ball with Cesare Casadei of Torino FC during the Serie A match between Bologna FC 1909 and Torino FC at Renato Dall'Ara Stadium on October 29, 2025 in Bologna, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
“Abbiamo alzato il livello di attenzione, compattezza e distanze… Volevamo questo tipo di partita perché il Bologna è veemente. Dovremo migliorare nella gestione palla, ma i ragazzi hanno fatto bene”,ha dihciarato Marco Baroni dopo Bologna-Torino terminato con un pareggio a reti inviolate. Alla domanda sul “prossimo step”, la risposta è nei dati: solidità ritrovata, ma serve più freddezza quando si arriva negli ultimi trenta metri.
Match bloccato e poco brillante sotto porta: Bologna 11 tiri, Torino 8, con 3 vs 2 nello specchio. Skorupski quasi inoperoso (2 parate), Paleari leggermenter più sollecitato (3 parate). I rossoblù hanno spinto soprattutto dai lati (27 cross totali, 5 riusciti) senza sfondare; il Toro ha creato meno volume (14 cross, 3 riusciti) e ha avuto un’unica, vera palla nitida con Adams. Qui sta il margine citato da Baroni: arrivare meglio sull’ultimo passaggio e finalizzare.
La gara ha seguito il copione previsto: Bologna più palleggio e campo (69% di possesso palla), Torino corto e ordinato. I granata in media sono stati 4cm più corti rispetto agli avversari nell'arco dei 90'. I numeri lo raccontano con chiarezza: passaggi riusciti 543 a 190 (precisione 90% vs 73%), passaggi nell’ultimo terzo 89 a 26 e passaggi chiave 9 a 5 per i padroni di casa. Dall’altra parte, i granata hanno compensato con energia e letture difensive: 47 recuperi (Bologna 40) e tante coperture sull’area, accettando di stare più bassi e “sporcando” la manovra avversaria (falli fatti 20 a 11). La scelta di campo ha funzionato: clean sheet in un contesto di forte pressione.
Il piano difensivo del Torino ha tenuto, coerente con la crescita nelle ultime settimane sottolineata da Baroni. Per salire di livello serve ora più cinismo: aumentare qualità dell’ultima scelta (solo 2 tiri in porta e 3 cross riusciti) e gestire con calma le ripartenze. La base c’è; il passo successivo è trasformare le chance in gol.
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