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Urbano Cairo, president of Torino FC during the Italian Serie A 2024/25 season, football match between Como 1907 and Torino FC on 13 April 2025 at Stadio Comunale Giuseppe Sinigaglia, Italy. Photo Nderim Kaceli
In seguito alla sconfitta dell'Italia contro la Norvegia nelle qualificazioni ai Mondiali 2026, è tornato molto di moda il tema dello stato di salute del calcio italiano. Tanti addetti ai lavori e opinionisti si sono dibattuti su questo tema perché c'è di nuovo la paura di rimanere fuori da un Mondiale per la terza volta consecutiva. Nei giorni scorsi è intervenuto sulla questione anche il presidente del Torino, Urbano Cairo, che ha risposto a una domanda su questo tema in occasione di un evento RCS a Milano (QUI LE SUE DICHIARAZIONI COMPLETE).
Il patron del Toro ha fornito il suo punto di vista optando per una possibile soluzione per far tornare competitivo ai massimi livelli il calcio italiano. Come molti, anche secondo Cairo serve investire e puntare molto sui giovani talenti, accompagnandoli nel loro percorso di crescita fino alle prime squadre e alla nazionale maggiore: "Noi abbiamo delle nazionali giovanili straordinarie, siamo la prima nazione per partecipazioni alle fase finale dei Mondiali e degli Europei negli ultimi 10 anni. Vuol dire che i giovani li stiamo crescendo. Poi però i giovani nelle prime squadre fanno meno minuti rispetto all'estero". In tal senso la rosa del Torino si piazza al nono posto tra le squadre di Serie A per età media, sottolineando come quello granata sia un organico piuttosto bilanciato tra giovani e calciatori più esperti, rispetto alle altre concorrenti del campionato.
Inoltre, il numero uno granata ha poi concluso il suo pensiero con queste altre parole: "Noi abbiamo la maggior parte di minuti giocati da giocatori stranieri, alla pari con l'Inghilterra. Anche questo è un tema: i giovani li abbiamo, però dobbiamo farli giocare. [...] Bisogna evitare che si perdano. Servono meccanismi che favoriscano la loro affermazione: incentivi a farli giocare, investimenti in tecnici e infrastrutture. Non so se servano paletti all’arrivo degli stranieri, ma si possono creare condizioni che favoriscano i nostri ragazzi". Per favorire lo sviluppo e la crescita dei talenti italiani serve puntarci, come ribadisce il presidente, tuttavia il Torino è una delle squadre con più stranieri di tutto il campionato. Gli unici azzurri in rosa sono infatti Biraghi, Paleari (che sono over 30) e il solo Casadei come unico giovane. Nelle ultime sessioni di trasferimenti i granata hanno infatti deciso spesso di puntare su profili stranieri e su vie di mercato verso altri paesi. Queste dichiarazioni di Cairo potrebbero quindi forse anche lasciar pensare a una nuova strategia che la società cercherà di attuare nelle prossime finestre di calciomercato e tornare a puntare su più giovani calciatori azzurri? Lo si scoprirà già tra 40 giorni quando aprirà il mercato di gennaio, nel quale il Torino è chiamato a intervenire subito in difesa per un problema con la Coppa d'Africa.
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