tor toro I 3 migliori derby dell’era Cairo: la vittoria del 2015, Ljajic e Sanabria

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I 3 migliori derby dell’era Cairo: la vittoria del 2015, Ljajic e Sanabria

Matteo Curreri

3.847 giorni. Dieci anni e sei mesi. Un'eternità. Nel frattempo è successo di tutto. Se si leggono le pagine dei giornali di quei giorni, al governo c’era Matteo Renzi e, in chiave calcistica, Berlusconi stava trattando la cessione del Milan al fantomatico Mr. Bee. La Juventus si presentava all’Olimpico forte del traumatico, per i granata, successo dell’andata: il tanto atteso gol nel derby, con quel coast to coast di Bruno Peres, poi reso vano dalla rete all’ultimo respiro di Andrea Pirlo. Il Maestro, anche questa volta, si era ripetuto nella specialità della casa: “La maledetta” che bacia prima la traversa e lascia immobile Padelli. Facile prospettarsi un pomeriggio già scritto, con l’ennesima delusione granata. Ma in quel caso, l’eccezione rompe la regola. Quel controllo a seguire in area bianconera sembra effettuato da Mosè e non da Darmian, che – su servizio di Quagliarella – rompe in due la difesa e va ad appoggiare il momentaneo 1-1. Dopo che qualcuno ha deciso di soffiare e spingere sul palo un’altra magistrale punizione di Pirlo, ecco El Kaddouri portare palla fino in area e poi servire Darmian alla sua sinistra. Il 36 trova al centro Quagliarella, che spinge in rete il gol di una vittoria che mancava dal gennaio ’95. Due colpi di testa di Vidal e Sturaro, un legno, un miracolo di Padelli su Sturaro sempre di testa e il triplice fischio di Tagliavento a certificarlo. “I tifosi si meritavano una giornata così”, diceva Quagliarella nel post partita. Una giornata storica, ma se è vero che di solito i sequel sono peggiori del primo capitolo, i tifosi del Toro vorrebbero tanto verificarlo.