A febbraio la cessione di Ivan Ilic allo Spartak Mosca sembrava cosa fatta, poi l’affare è saltato all’improvviso, riaprendo interrogativi sul futuro del numero 8. Che fare? Se lo chiede Urbano Cairo in ottica mercato, ma soprattutto se lo chiede Vanoli, che sceglie la strada più utile al Torino: reinserirlo gradualmente nelle gerarchie. A Roma, contro la Lazio, arrivano i primi minuti, ma solo nel finale, a pochi istanti dal 90’. La gara successiva, contro il Verona, è un concentrato di emozioni: il match si accende nella ripresa, con un vortice di episodi in appena otto minuti. Ché Adams fallisce un rigore, Vanja Milinkovic-Savic non è impeccabile sull’uscita che porta al gol di Sarr, e al vantaggio degli scaligeri. Il Torino reagisce subito: Elmas firma l’1-1 con una giocata di qualità, restituendo equilibrio all'incontro. Nel finale, però, i granata restano in dieci per l’espulsione di Ricci, episodio che lascia rimpianti nonostante il punto che vale l’aggancio momentaneo al decimo posto. Per Ilic, almeno, ci sono segnali: entra al 25’ della ripresa, gioca una gara solida e trova minuti, candidandosi a un ruolo ritrovato in mediana.
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