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Il derby e la “Grande illusione”. Caro Bremer, impara da Barak cos’è il rispetto

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Controcorrente di Gino Strippoli – Bravi i granata per 65 minuti poi la frana arriva dalla panchina. E sull'esultanza...

Gino Strippoli

Non ci sono grandi scusanti quando si perde “il derby” e non un derby qualsiasi, perché la stracittadina torinese per i tifosi del Toro è sempre qualcosa di unico, di appassionante, di adrenalina a mille. Tutte cose che poi si svuotano, il giorno dopo, come da anni succede, facendoti rimanere l’amarezza della sconfitta.

Diavolo di una fortuna che non arriva mai e che coglie quella ‘maledetta traversa’ al 66’dal bel tiro a giro di Linetty. Poco importa se Vlahovic ne avesse presa una poco prima, anche perché quella era una traversa presa da broccaggine acuta, solo davanti al portiere, mentre quella dei granata meritava ben altra sorte come i gol realizzati da Karamoh e da Sanabria, due perle sia per costruzione di gioco che per finalizzazione. Poi vogliamo dirla tutta? Il Toro ha fatto la partita per 65 minuti, facendo lui il gioco. Il Toro e solo il Toro è stato per due volte in vantaggio con gli ‘altri’ a rincorrere. E sono sempre stati i granata sul primo vantaggio a sfiorare il raddoppio sempre con Sanabria con un bel colpo di testa deviato in angolo dal numero uno bianconero.

Tutte belle cose, certamente, un resoconto che alla fine non conta nulla perché ha vinto la Juventus, perché ormai nel gioco del calcio vince la strategia e si vince anche dalla panchina. Perché se tu cambi lo stremato Karamoh con Radonjic, (che non entra in partita), e successivamente (sprecando un cambio) con Seck, poi Ricci per Linetty e i bianconeri dalla panchina fanno entrare la fisicità di Pogba e la classe di Chiesa, suo è l’assist per il terzo gol, è chiaro a tutti che la qualità fa sempre la differenza e parliamo di due bianconeri che non sono proprio al massimo della forma, anzi.

Quello che dà fastidio in questa sconfitta è l’impotenza di un Toro che fa rivedere i soliti difetti ovvero la carenza di un organico che non può essere all’altezza di un derby, perché non servono le belle parole di Juric dopo la partita: “Questa squadra ha un bel futuro davanti”. Quale? Schuurs se tutto va bene il prossimo anno sarà magari in Premier League e poi tolti Ilic, buona la sua partita e Ricci che dovrebbe rimanere ancora con i granata, e mettiamoci il prode Buongiorno, il resto è tutto da ricostruire. Aina non sembra abbia voglia di rimanere ancora a Torino, idem Djidji, Miranchuk non si fermerà a Torino e sui Vlasic ci sono mille punti interrogativi, Rodriguez ha i suoi anni, l’attacco non è certo di peso con Sanabria e Karamoh, sebbene abbiamo giocato davvero un bel derby, Milinkovic-Savic non sembra voler rinnovare, Singo idem. Mi piacerebbe sapere quale sarebbe il futuro che prospetta Juric. E poi del futuro si è parlato e riparlato in ogni stagione mentre i derby non vengono mai vinti.

Tornando al derby di martedì ben tre gol dei quattro subiti arrivano da calci da fermo, forse qualcosa tra giocatori e allenatore non funziona molto, perché le posizioni dei granata nei tre gol sono tutte da rivedere. Quella del 3 a 2 che ha dato la mazzata al Toro è davvero qualcosa che nemmeno nelle più basse categorie si vede. Su un angolo, i granata tutti nella propria area e nessuno si preoccupa di andare vicino al battitore che poi serve veloce e indisturbato Chiesa che pennella il gol di Bremer. Così proprio non va, caro Juric!

Sull’esultanza di Bremer occorre spendere due righe. Io trovo giusto che uno esulti ma visto quanto il Toro ha fatto per il brasiliano ci si aspettava un certo contenimento ed invece… Caro Bremer impara da Barak cosa vuol dire il rispetto verso chi ti ha osannato fino allo scorso anno!

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