Giampaolo story – La carriera da allenatore: l’ascesa (senza patentino) e poi gli esoneri

Marco Giampaolo è prossimo a iniziare una nuova tappa nella sua carriera. Il Torino sarà la sua decima squadra allenata da quando si è seduto in panchina, escludendo gli impieghi da vice. Il suo primo impiego nel calcio una volta appesi al chiodo gli scarpini (qui il riepilogo della sua carriera da calciatore) fu quello da osservatore del Pescara. A indurlo ad intraprendere la carriera sono stati due personaggi che Giampaolo ritiene i suoi maestri: Giovanni Galeone e Ivo Iaconi, due storici allenatori abruzzesi come lui. I primi incarichi (tra il 2000 e il 2002) sono stati da vice-allenatore proprio al Pescara con Galeone e al Giulianova con Adriano Buffoni. Poi Giampaolo va a Treviso sempre da vice-allenatore, lavorando prima con Aldo Ammazzalorso e poi di nuovo con Buffoni. Nel 2004/2005 è all'Ascoli affiancando Massimo Silva. Giampaolo non ha ancora il patentino per allenare in Serie B e Serie A ma di fatto ricopre lui il ruolo di primo allenatore dei marchigiani, che arrivano 6° in Serie B ma anche grazie al fallimento del Torino di Cimminelli conquistano una promozione a tavolino. Nel 2005-2006 dunque l'Ascoli si ritrova in A e la coppia Silva-Giampaolo viene confermata. La squadra fa un buon campionato e si salva. Giampaolo però viene deferito alla Commissione Disciplinare FIGC per aver allenato senza i titoli necessari e gli vengono affibbiati due mesi di squalifica a fine stagione. Nell'estate del 2006 tuttavia arriva la chiamata da Cellino, all'epoca presidente del Cagliari. Gli viene permesso di assumere il ruolo di primo allenatore grazie ad una deroga. Il suo cammino si ferma alla sedicesima, quando viene esonerato dopo una sconfitta al Friuli contro l'Udinese. In quelle prime giornate ottiene 16 punti, frutto di due vittorie, dieci pareggi e quattro sconfitte. In quell'esperienza riuscì a tenere l'imbattibilità per dieci giornate consecutive. Era un Cagliari improntato su 4-3-3 classico con David Suazo prima punta. Cellino, però, si sa, è un presidente che spesso cambia allenatore e così fa anche con Giampaolo, sostituendolo con Franco Colomba. Il tecnico però viene richiamato a Cagliari praticamente subito: il 27 febbraio 2007 torna in panchina e porta la squadra alla salvezza, conquistandosi la conferma di Cellino. Nel frattempo, nell'estate 2007 arriva il tanto sospirato diploma al Master di Coverciano, conquistato a pieni voti. Nella stagione 2007/2008 il suo inizio di campionato, però, è decisamente negativo. Il Cagliari raccoglie appena 9 punti nelle prime 11 giornate e allora Cellino lo esonera nuovamente. Al suo posto subentra Nedo Sonetti, che il 24 dicembre viene anche lui esonerato. Allora Cellino torna da Giampaolo, ancora sotto contratto, ma il tecnico abruzzese rifiuta di tornare sulla panchina dei sardi. “Dignità e orgoglio non hanno prezzo” risponde dopo che il presidente del Cagliari gli intima di accettare in quanto stipendiato dalla società sarda. Nell'agosto del 2008 per Giampaolo inizia una nuova avventura, quella a Siena. Una sfida importante, perché subentra a Mario Beretta, che aveva appena stabilito il record di punti in A dei toscani: 44. Sfida accettata e raggiunta, perché alla sua prima stagione i bianconeri non solo esprimono un bel calcio, ma raggiungono nuovamente 44 punti che valgono una comoda salvezza e il 14° posto. Confermato per la stagione successiva, Giampaolo non riesce però a confermarsi. Il 29 ottobre 2009 arriva l'esonero. La squadra in estate era stata molto impoverita sotto l'aspetto tecnico, a causa delle cessioni di tre protagonisti dell'annata precedente: Galloppa al Parma, Zuniga al Napoli e Kharja al Genoa. Giampaolo lascia dopo aver ottenuto nelle prime otto giornate una sola vittoria, due pareggi e cinque sconfitte. La squadra poi a fine anno retrocede comunque in Serie B sotto la guida di Malesani. Nonostante il brutto cammino nella seconda stagione a Siena, Giampaolo non perde estimatori e il 30 maggio 2010 firma per il Catania. Qui la sua esperienza però dura solo venti giornate. Un'annata dove non riesce a trovare continuità di risultati e di prestazioni. Spesso il Catania cambia modulo, passando da un 4-3-3 al 4-1-4-1 o al 4-2-3-1. Il suo score finale è di 5 vittorie, 7 pareggi e otto sconfitte. In Coppa Italia raggiunge anche gli ottavi contro la Juventus, ma viene sconfitto per 2-0. Quattro giorni dopo Pulvirenti lo esonera dopo il pareggio contro il Chievo Verona. Lascia la squadra al quindicesimo posto al Cholito Diego Simeone, che era agli inizi della sua carriera. Il 4 giugno 2011 Giampaolo firma per il Cesena alla ricerca del riscatto. La società si impegna a dargli una squadra competitiva e porta in bianconeri Eder e Candreva, all'epoca ancora giovani prospetti, oltre a giocatori esperti come Mutu e Comotto. L'annata però nasce malissimo e si conclude presto. Nelle prime nove giornate ottiene tre pareggi e sei sconfitte, segnando appena 3 reti. Così il 30 ottobre, dopo la sconfitta per 2-0 contro il Parma, viene esonerato per il terzo anno consecutivo. CONTINUA NEI PROSSIMI CAPITOLI LA "GIAMPAOLO STORY"