Baroni pre Torino-Milan: “Lavoriamo per togliere le disattenzioni. Casadei crescerà”

All'antivigilia della gara tra Torino e Milan, che si giocherà lunedì alle ore 20.45, Marco Baroni presenta il match nella consueta conferenza stampa. Di seguito le parole del tecnico granata alle domande dei giornalisti accreditati e presenti nella sala conferenze dello Stadio Olimpico-Grande Torino. 14.25 Atteso Baroni in sala conferenze per il via alla presentazione di Torino-Milan 14. 32 Arrivato Baroni, via alle domande. Si è appena svolto l’allenamento, hanno lavorato con un programma individuale Ilic, Ismajli e Simeone. Un avversario come il Milan basterà a non avere blackout durante la partita? “E’ quello a cui stiamo lavorando. Siamo alla ricerca di continuità, di togliere disattenzioni che sono spesso individuali. E’ solo il lavoro che ci porta a colmare queste lacune. Il Milan è una grande squadra. Non voglio relegare al fatto che solo quando c’è una grande squadra ci sono più attenzioni. Sicuramente occorreranno". Pensa di utilizzare Zapata dal primo minuto? “Zapata a Lecce doveva essere della partita. La scelta è stata condizionata dal fatto che non avevo una prima punta. Veniva da un partita in cui aveva già cominciato dal primo minuto. Zapata sta sempre giorno dopo giorno trovando la condizione. Devo ancora valutare in virtù della durata della partita”. Anjorin non lo abbiamo visto a Lecce. Ha di nuovo qualcosa? “E’ rientrato da poco. Per struttura ha bisogno trovare una condizione, la sta cercando e la sta trovando. Era disponibile e lo sarà anche con il Milan. Sto facendo delle valutazioni sul suo impiego. Non escludo che possa cominciare dall'inizio". Dopo questa settimana avete risolto il problema mentale ? Qual è il senso di questa settimana? “Noi dobbiamo lavorare negli ultimi metri di gioco. Sicuramente è quel metro, quel pallone che fa la differenza nel calcio. Non puoi essere attento su più palloni e su uno no, perché è poi quello che poi ti fa la differenza nel calcio. La squadra ha comunque cercato di riprendere il risultato e dobbiamo ripartire da lì. Il lavoro che svolgiamo insieme alla squadra è di migliorarci negli ultimi metri di gioco”. Che momento sta attraversando Ngonge? “Mi aspetto di più e anche lui lo sa. E’ chiaro che lui quando è arrivato non era in perfette condizioni, si è trascinato una pubalgia, ma non deve essere un alibi. Quello che ricerco insieme a lui è la continuità di giocata e di presenza nella partita. Deve migliorare sulla costanza di rendimento durante la partita. E’ un ragazzo giovane e intelligente e presto troverà la condizione per fare la differenza in campo” Ismajli ha possibilità di recuperare? Si pensa alla difesa per il mercato, ne ha parlato con Vagnati? Quando mancheranno Coco e Masina per la Coppa d'Africa si può passare a quattro? “Il confronto col direttore è costante. Io guardo quelli che ho e penso a recuperare Ismajli che in questa settimana non siamo riusciti ad averlo e per la prossima settimana speriamo di sì. Stessa cosa per Simeone, ma sarebbe stato rischioso. Io credo che dobbiamo lavorare forte su questi ragazzi. Non escludo niente. Poi si vedranno le necessità da affrontare. Eravamo consapevoli di queste due assenze e le affronteremo tutti insieme”. C’è margine per trattenere Coco e Masina oltre il 15, termine stabilito? “Non credo, c’è una data che è perentoria. Dipende dalla nazionale se va avanti”. Come sta Ilic? Perché non vediamo più Ilkhan? “Ilic sta lavorando forte, ha fatto un lavoro individualizzato per spingere. Ilkhan è un ragazzo giovane che sta lavorando. Lui è un centrocampista e può essere utilizzato da interno. Valuterò e nelle ultime settimane l’ho visto più reattivo e voglioso. Io l’ho fatto partire a San Siro perché se lo era meritato, non solo per il buon tempo con il Modena, ma perché ha fatto bene negli allenamenti”. Che voto dà al suo Torino? “Non sono abituato a dare voti. Siamo alla ricerca di costanza che la squadra ha trovato nelle sei gare. All’interno di queste ci sono state situazioni che a volte mi mettono nella difficoltà di lavorare per cercare questo. Contro il Como la squadra è stata per lunghi tratti in partita. Ci sono dei minuti e delle situazioni che la squadra non può permettersi e ci stiamo lavorando”. Qual è il rimpianto più grande se si guarda a metà luglio? “Io guardo avanti, con grande determinazione insieme a staff, società e squadra. La nostra attenzione, consapevoli dei passi falsi, sono più relegate a dei passaggi a vuoto che non ci possiamo permettere. Nelle difficoltà o ci si sgretola o ci si rafforza. Sono abituato a rafforzarmi e a spingere". Come ha reagito Asllani? “In allenamento calcia sempre bene i rigori, si è presentato a parlare ed è da apprezzare ma la responsabilità è mia. Sono io che faccio i rigoristi, c’era una lista ben chiara, Kristjan avrebbe voluto batterlo già la volta prima ma era Vlasic il primo rigorista. Hanno sbagliato anche i grandissimi, lui deve stare sereno e pensare alla partita, ci aspettiamo molto da lui, non farsi condizionare”. Qual è la lista dei rigoristi? “Vlasic e Asllani erano i primi. Con l’Atalanta mi sembrava giusto farlo battere a Zapata. Succede di sbagliare. Lo scorso anno Adams e Zapata si sono alternati, domani rimetteremo la lista ma non fuori dallo spogliatoio, dentro lo spogliatoio”. Qual è la chiave per riaccendere Casadei? “Casadei sta facendo un percorso. Il ragazzo ha addosso tante partite a cui non è abituato. Noi lavoriamo al suo fianco. Sicuramente non è stata una partita centrata da parte sua. Sia io che la squadra abbiamo grande fiducia in questo ragazzo. Sono passaggi che ci possono stare. E’ un ragazzo che crescerà e darà molto”. 14.55 Finisce qui la conferenza stampa.