LE VOCI

Juric presenta il derby: “Problemi per Sanabria e Pellegri, Ricci con febbre”

Gianluca Sartori

Contro l'Empoli, per la prima volta, una formazione senza italiani. Un vantaggio o uno svantaggio?

Normale che con ragazzi tipo Buongiorno è più facile far capire determinate cose. E’ importante avere qualcuno di territoriale. Ma bisogna essere anche bravi a creare un gruppo con giocatori che hanno culture diverse. Siamo multiculturali, anche la società nel mondo lo è diventata. Questi ragazzi lo senti che sono diversi tra di loro, hanno visioni del mondo differenti. Ma si stanno legando, a loro modo sono molto uniti”.

Alla fine della partita contro l'Empoli c'era un'atmosfera positiva. Non avete pensato che poteva essere utile aprire le porte di un allenamento per permettere ai tifosi di trasferire carica ai giocatori?

"Sì, avremmo potuto farlo, per me non è mai stato un problema, salvo negli ultimi due-tre allenamenti della settimana quando provi le palle inattive o cose simili e allora chiudi le porte. Però non ci è arrivata una richiesta in merito".

La vittoria potrebbe essere una svolta?

Non bisogna pensare in questi termini. C’è domani, e speriamo che va alla grande. Poi c’è il Cittadella. Si va sempre avanti una partita alla volta, non bisogna pensare che una partita cambia tutto in negativo o positivo. Credo semplicemente che tante volte ci è mancato un pezzo, forse per limiti dei giocatori o forse miei, ma il gruppo merita una soddisfazione per come lavora”.

11.10 - Termina qui la conferenza stampa.

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