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Mazzarri pre Torino-Wolverhampton: “Sono simili a noi. E se fossimo eliminati…”

Gianluca Sartori

"Rispetto alle partite con Debrecen e Soligorsk, squadre con valori inferiori che erano sfavorite rispetto al Torino, la percezione è che questa situazione sia in qualche modo mutata, per la forza dell'avversario?

""Il calcio riserva sempre sorprese. Noi nei precedenti turni eravamo favoriti, ma quando sei favorito non è detto che poi passi il turno. Di sorprese ne abbiamo viste, anche che hanno coinvolto squadre italiane. I valori comunque, nel calcio di oggi, sono spesso vicini; molto dipende dal momento, dallo stato di forma di alcuni giocatori. Domani incontriamo una squadra organizzata e con giocatori tecnici. Se sono più forti di noi lo vedremo sul campo. Ma io dico sempre ai giocatori una cosa: se noi, tutti e undici più i tre che entreranno, faremo le cose che ci siamo prefissati, allora tutti faranno fatica contro di noi. Io insisto su questo concetto che deve essere sempre più nostro. E il nostro pubblico deve capirlo e aiutarci nella crescita". 

"Che tipo di gara si aspetta dal Wolverhampton? 

""Le squadre che si chiudono col 5-3-2 come hanno fatto i Wolves contro lo United sono ostiche per tutti, non solo per il Torino. Loro mettono in difficoltà tutti, quindi sarebbe normale se anche per noi fosse così. Ma io ho visto tante partite dei Wolves: e sono forti perchè sanno giocare in modi diversi. Se avete visto il secondo tempo contro lo United, avrete notate che sanno anche aggredire. Sono una squadra esperta, che sa cambiare faccia durante la gara, che sa quello che vuole. Questa è la loro forza. Per il resto noi faremo le nostre contromosse". 

"Alcune sue riflessioni sulla sua esperienza in Inghilterra: potrebbero aiutarla nel match di giovedì?

""Io guardo sempre al futuro, di esperienze ne ho fatte tante. Il calcio è da tutte le parti uguale; c'è un rettangolo verde con spettatori intorno, il cui numero dipende dalla forza dell'avversario. Per il resto conta essere forti e organizzati. Chi lo è vince in Inghilterra, in Italia, in Germania, ovunque". 

"Ancora il tecnico: "La squadra che affrontiamo domani gioca in Inghilterra ha un allenatore portoghese, tanti giocatori stranieri... Ormai il calcio è globalizzato. Sono sempre gli stessi i fattori che contano: tecnica, tattica, fisicità. Da quando sono venuto via dall'Inghilterra il calcio della Premier lo guardo poco. So che rispetto ai miei tempi i giocatori sono cambiati, ma sono al Torino da quasi due anni, non mi sono più interessato granchè del calcio inglese. Quando chiudo una parentesi, guardo sempre avanti, non sto più sentendo nessuno dall'Inghilterra".

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