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Esclusiva

Martorano (Messaggero Veneto): “Bonifazi ceduto dal Torino, un mistero”

TURIN, ITALY - DECEMBER 12: Simone Zaza of Torino F.C. and Kevin Bonifazi of Udinese Calcio  battle for the ball  during the Serie A match between Torino FC and Udinese Calcio at Stadio Olimpico di Torino on December 12, 2020 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Intervista / Le parole del collega friulano in vista della partita di sabato della Dacia Arena tra l'Udinese di Gotti e il Torino di Nicola

Andrea Calderoni

Stefano Martorano, giornalista del Messaggero Veneto, segue da vicino le vicissitudini dell’Udinese di Luca Gotti. Oggi si concede ai microfoni di Toro News per una chiacchierata sulla partita di sabato alla “Dacia Arena” tra Udinese e Torino.

Buongiorno Stefano, come arriva l’Udinese all’appuntamento contro il Torino?

“L’Udinese arriva in una situazione che può sembrare calma e tranquilla, ma in realtà non è così. Proprio martedì il presidente ha minacciato la squadra di andare in ritiro, poi il ritiro è stato evitato per l’intervento di De Paul e Okaka che hanno parlato con il presidente. C’è un po’ di tensione. La società vuole classificarsi quanto meno al decimo posto, ma le ultime due prestazioni, soprattutto quella contro l’Atalanta, non sono piaciute. Sono maturati zero punti tra Lazio e Atalanta e soprattutto non c’è stato quell’impegno auspicato dalla società. È vero che l’Udinese è praticamente salva, ma la volontà del club è di spronare il gruppo per l’ultimo segmento della stagione. L’Udinese può dare di più rispetto al k.o. con l’Atalanta e dunque ci sarà una reazione contro il Torino. Credo ci sarebbe stata allo stesso, al di là dell’intervento della dirigenza, perché due sconfitte di fila fanno sì che si affronti la gara successiva con maggior impeto e maggior voglia. Ritengo che l’Udinese farà un’ottima prestazione sabato, cercando di sfruttare le sue caratteristiche. I bianconeri non sono nati per fare la partita ma per giocare di rimessa. Ultimamente alcuni interpreti capaci di ribaltare il fronte non stanno benissimo e dunque sono sorti alcuni problemi”.

Il tecnico Luca Gotti si gioca la conferma in quest’ultimo quarto di stagione?

“Le ultime partite chiuderanno il bilancio societario sull’allenatore. Dai 45 punti in su il bilancio sarà positivo e a quel punto la società e l’allenatore proveranno ad andare avanti insieme. Gotti ha fatto bene e piace. Si è imposto all’attenzione generale. È inevitabile che avrà le sue richieste, ma mi sembra giusto che l’Udinese possa valutare di andare avanti con lui, perché negli ultimi due anni ha centrato tutti gli obiettivi, ovvero la salvezza e la valorizzazione dei giocatori, a partire da De Paul”.

TURIN, ITALY - DECEMBER 12: Federico Bonazzoli of Torino F.C.  is put under pressure by Kevin Bonifazi of Udinese Calcio  during the Serie A match between Torino FC and Udinese Calcio at Stadio Olimpico di Torino on December 12, 2020 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

È stato valorizzato anche Kevin Bonifazi?

“Bonifazi è una piacevolissima sorpresa. Ha sbagliato poco. Era reduce da una lunga inattività, ha aspettato il suo momento. Ha lavorato bene e si è fatto trovare pronto quando è stato chiamato in causa. L’Udinese farà su di lui l’investimento importante concordato. Sinceramente per me è un mistero la motivazione per cui il Torino si sia privato di Bonifazi. È un giocatore di grande prospettiva”.

Un altro ex sarà Davide Nicola. Che ricordo ha lasciato in Friuli?

“Nicola ad Udine ha avuto una parentesi complicata a mio parere, perché è stato chiamato da un giorno all’altro a sostituire Velazquez, che aveva iniziato a fare un tipo di calcio offensivo. Nicola ha ottenuto delle vittorie importanti, come quella all’esordio con la Roma e poi quella con il Chievo, ma sono anche maturati dei risultati non all’altezza. Dunque, è stato sollevato dall’incarico. Ha avuto poco tempo a Udine. Subentrare in corsa non è mai facile. Personalmente sotto il punto di vista del gioco Nicola non mi entusiasma. Sa, però, dare una grande spinta sotto l’aspetto motivazionale e lo sta confermando anche al Torino. D’altronde non è assolutamente da tutti rimontare tre gol a Bergamo contro l’Atalanta”.

Come descriverebbe la vittoria a Torino dell’Udinese nel computo della stagione bianconera?

“Quella vittoria arrivò nel miglior momento dell’Udinese, perché aveva anche sbancato il campo della Lazio pochi giorni prima. Si pensava che l’Udinese potesse iniziare ad esprimersi in un certo modo. A Torino i bianconeri giocarono molto bene, ma furono i granata a buttare via il pareggio. Tuttavia, dopo la trasferta piemontese non fu data continuità e l'Udinese non si confermò già la settimana seguente contro il Crotone, pareggiando in casa. L’Udinese di questa stagione, in generale, la si può definire una formazione ondivaga che non ha mai trovato quella continuità di risultati e di prestazioni auspicata dalla società”.