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Torino, Beppe Dossena: “Belotti? È leader tecnico, nessuno può sostituirlo”

Interviste / L'ex bandiera del Torino ai microfoni di Toro Scatenato: "Il 4-2-3-1? Non credo che una mediana a 2 sia povera"

Redazione Toro News

L'ex centrocampista nonché bandiera del Torino, Beppe Dossena è intervenuto a 'Toro Scatenato' facendo il punto sul momento della squadra di Mihajlovic: "Non ho seguito tutte le partite completamente, il Toro è una squadra più equilibrata del passato con una linea difensiva che mi sembra di maggior spessore. Lasciamo stare il derby, contro il Verona si doveva vincere. Il risultato lascia l'amaro in bocca, ma siamo all'inizio del campionato, siamo all'inizio ma si è buttata via una chance importante".

Dossena parla poi dell'attuale capitano del Torino, Andrea Belotti alle prese con un infortunio che lo terrà lontano dai campi per circa un mese. "L'assenza di Belotti? - continua Dossena - Nessuno può sostituirlo come peso specifico, ma qualcuno ci sarà. Il 4-2-3-1? Non credo che una mediana a 2 sia povera. Credo che in 6 (4 difensori e 2 centrocampisti n.d.r) più il portiere credo si possa affrontare un'armata. Chiaro che ci devono essere alchimie, equilibri ma con questo modulo si può affrontare chiunque".

Nonostante i tanti gol subiti, dunque, il problema non sarebbe il modulo ma la mentalità: "Il calcio è molto semplice: ci sono fase di possesso e fase di non possesso. Devi essere in grado di fare entrambe. È chiaro che devi sacrificarti per il bene della squadra e per dare equilibrio, ci vuole unione di intenti. Non è solo il sistema difensivo che definisce la fase difensiva, c'entra la personalità, lo spirito di sacrificio..."

Ma se è anche questione di personalità, classe e carisma allora chi è il vero leader del Torino? "Il leader del Toro? - conclude Dossena - I veri leader non vengono mai riconosciuti dall'esterno. Ci sono leader silenziosi per quello che fanno in campo, ma sono cose che appartenevano al calcio di anni fa. Oggi le rose sono talmente tante e poco coese che è difficile riconoscere i leader. Certamente Belotti è leader tecnico perchè corre e soprattutto fa gol. Però ciò che è ancora più importante è la presenza e il lavoro della società, nell'apporto che dà all'allenatore. Oggi essere leader diventa difficile, ci sono molti ragazzi, poca voglia di dialogo..."