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Torino, che recupero per Molinaro: “Tre mesi di anticipo sulla media europea”

Dopo l'operazione / Il dottor Misischi, consulente ortopedico granata, evidenzia il buon successo della riabilitazione. Quattro mesi e 19 giorni sono bastati al terzino campano per tornare a disposizione del Torino

Gianluca Sartori

Lo avevamo lasciato dolorante sul prato del Grande Torino, dopo l'incidente in Torino-Empoli dello scorso 18 settembre. Dopo un inizio di stagione da titolare, durante il match di campionato con i toscani quel movimento innaturale che, tramite una serie di accadimenti biomeccanici disegnati dal destino, ha provocato la lesione completa e isolata del legamento crociato anteriore.

"Oggi Cristian Molinaro è di nuovo a disposizione di Sinisa Mihajlovic, con il primo allenamento svolto interamente col gruppo tenutosi due giorni fa, mercoledì 8 febbraio. Dal 20 settembre, giorno dell'operazione, fanno quattro mesi e 19 giorni: un tempo di recupero davvero notevole vista quella che era la diagnosi dell'infortunio, la rottura totale e isolata del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. "Siamo assolutamente soddisfatti di quello che è stato il percorso riabilitativo del calciatore", sottolinea il dottor Renato Misischi, già medico sociale e oggi consulente ortopedico del Torino, autore materiale dell'operazione chirurgica. "I test sulla forza hanno evidenziato un'ottimale stabilità dell'articolazione e difatti il giocatore è oggi a completa disposizione di Mihajlovic. Dal punto di vista ortopedico Molinaro è restituito al pallone tale e quale a prima dell'infortunio. Certo, poi ci sono le valutazioni fisiche e tecniche sulla preparazione atletica e sulla brillantezza che spetteranno allo staff tecnico granata. Ma non ci sono dubbi sul completo recupero del giocatore".

"Non solo: il percorso di recupero, oltre ad avere avuto un esito soddisfacente dal punto di vista clinico, è stato completato in tempistiche quasi eccezionali. "Tengo a puntualizzare un dato importante", continua Misischi. "Vista la ricorrenza degli infortuni ai legamenti crociati nei calciatori professionisti, la FIFA ha svolto recentemente una ricerca sui tempi di recupero, prendendo come campione di analisi i giocatori di club che militano a livello di Champions League. Ebbene, risulta che la media del tempo di recupero per un calciatore professionista di alto livello è di sette mesi e mezzo". Quindi stiamo parlando di circa tre mesi di anticipo, nel caso di Molinaro.

"Decisiva è stata ovviamente la qualità del lavoro dei medici e fisioterapisti che si sono occupati del mancino granata, ma anche la solida struttura fisica di Molinaro, e soprattutto la sua ferrea volontà e caparbietà nell'intraprendere, con la massima professionalità, il percorso di recupero. "Abbiamo dovuto quasi trattenerlo, il ragazzo già tre mesi dopo l'operazione voleva tornare in campo. Dal punto di vista biologico ovviamente ci siamo dovuti prendere delle cautele in più, ma il tempo di recupero è egualmente eccezionale".

"Molinaro è quindi tornato a pieno regime: probabilmente lo vedremo in campo prossimamente con la Primavera, al fine di riprendere le sensazioni della partita. L'obiettivo del ragazzo è comunque conquistarsi spazio nelle ultime 15 partite di Serie A per dimostrare a tutti di avere ancora molto da dare. La concorrenza nel suo ruolo è folta: c'è Antonio Barreca, per il quale l'infortunio di Molinaro è stata l'occasione per guadagnarsi spazio in Serie A ed emergere come uno dei terzini sinistri migliori in Italia, ma anche Danilo Avelar, che vanta col club di via Arcivescovado un contratto sino al 2019 a differenza del terzino campano, il cui contratto scadrà il prossimo 30 giugno. A prescindere da quello che sarà il suo futuro, in ogni caso Mihajlovic ha a disposizione di nuovo un giocatore di sicuro affidamento.