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Torino: il possesso palla c’è, ma latitano i tiri. Serve più intesa

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I granata sono secondi per possesso palla nella metà campo offensiva, ma quindicesimi per tiri in porta

Roberto Ugliono

Non si può dire che il Torino di Ivan Juric non abbia un’idea di fondo, così come non si può dire che la sappia trasmettere in campo. Il problema dei granata fin qui è stato solamente il saper sfruttare al meglio la mole di gioco creato. I dati confortano questa tesi. La squadra di Juric, infatti, secondo i dati riportati sul sito ufficiale della Lega Serie A sono secondi in campionato per possesso palla nella metà campo offensiva (14’ 25’’ in media a partita), ma quindicesimi per conclusioni (79). A rendere meno amaro questo dato è comunque la precisione dei ragazzi di Juric, perché in quanto a precisione i numeri migliorano visto che il Toro è decimo per numero di tiri in porta.

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Torino: costruire gioco non è un problema, concluderlo sì

Dai dati poi si deve passare sempre all’interpretazione del dato. Il fatto che i granata sappiano costruire e mantenere il possesso palla è un dato incoraggiante. Dopo anni di difficoltà nella fase offensiva, il Toro ora ha finalmente nel proprio DNA la capacità di prendere in mano il gioco e condurlo. Sintomo di una squadra ben allenata, di qualità tecniche e di idee chiare nelle teste dei giocatori. Nel calcio però serve segnare, è forse la regola più importante in quanto fine ultimo del gioco.

Le risposte sono molteplici e tutte interconnesse tra di loro. Innanzitutto viene da chiedersi come mai nonostante un possesso palla così positivo il Torino non riesca ad andare al tiro. La soluzione è lampante: spesso l’ultima giocata viene sbagliata o presa con quei decimi di ritardo che porta la squadra a dover far ripartire l’azione da capo. Se le qualità tecniche non mancano, questi errori possono essere ricondotti solamente all’allenamento e all’intesa che i giocatori offensivi hanno tra di loro.

Torino, per trovare l'intesa tra giocatori serve tempo

Vlasic e Miranchuk sono arrivati solamente all’ultimo, con il russo che è pure fermo ai box da un mesto buono. Radonjic per larghi tratti del ritiro ha lavorato a parte per trovare la giusta forma, così come Pellegri. Di fatto gli unici ad aver lavorato con continuità sono Sanabria e Demba Seck. Se non dovessero esserci altri motivi nascosti, allora i granata hanno buone speranze di poter migliorare sotto questo aspetto. L’intesa viene con il tempo e di fatto verrà. Il lavoro di Juric dovrà concentrarsi anche su questo, nel saper trasferire sempre più velocemente le idee e i tempismi giusti ai suoi ragazzi, in modo che il Toro possa saper sfruttare la mole di gioco creata.