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Torino: imparare dagli errori per poter ripartire dall’Udinese

Verso Torino-Udinese / Dopo la pesante sconfitta allo Juventus Stadium, il Torino ha bisogno di una prova di maturità contro la squadra di Colantuono

Gualtiero Lasala

"In Coppa Italia, il Torino ha impattato contro la Juventus, perdendo il Derby della Mole con un punteggio durissimo, 4-0. Per quanto si possa recriminare sulle decisioni arbitrali, il Torino non ha giocato una buona partita, anzi, non aveva per nulla l'atteggiamento adatto al calibro della partita. L'espulsione di Molinaro ha certamente condizionato il match, come ha affermato Ventura, ma questo non può giustificare l'intera prestazione: guardando la percentuale del possesso palla, la Juventus ha dominato con il 78%.

"IMMAGINE – I granata, si può dire, hanno perso male. Non per la sconfitta in sé, ma per come la sconfitta è arrivata. Giampiero Ventura, maestro di calcio, ha sempre affermato di voler esportare in Italia (e anche in Europa) un'immagine del Toro, un'immagine di gioco. Tuttavia, mercoledì sera non è stata una bella visione, ma sembrava che il Torino non avesse (quasi) nessuna idea.

 Fabio Quagliarella nel Derby di Coppa Italia, perso per 4-0

"UDINESE – Ventura e il Torino hanno la possibilità di recuperare velocemente, però. Contro l'Udinese di Stefano Colantuono, i granata possono ritrovare quell'idea di gioco e quella coesione che si erano viste contro Bologna e Atalanta (in parte anche contro la Roma). Certo, può essere anche frutto della stanchezza quel brutto risultato di Coppa Italia, ma rischia di diventare un punto di non ritorno. Sia i tifosi che la piazza si augurano che questo sia soltanto un piccolo passo indietro in quel percorso di crescita venturiano, che al mister è sempre stato caro.

"Quindi è necessario imparare, non dimenticare. Una batosta in un Derby può servire come nuovo punto di partenza, ma soltanto se si è disposti ad accettare i propri errori in una serata storta. Lo stesso vale per i tifosi, che possono criticare, ma la storia insegna che se si sta vicini alla squadra, credendo nel progetto dell'allenatore, si può andare lontano: la contestazione spesso porta ad un periodo di crisi più nera.