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Toro, che severa punizione contro il Venezia

Toro, che severa punizione contro il Venezia - immagine 1

Torna Controcorrente di Gino Strippoli: "I granata poco brillanti contro i lagunari vanno in bambola e subiscono la seconda sconfitta consecutiva"

Gino Strippoli

Quando in una partita per 96 minuti riesci a tirare una volta sola in porta andando in vantaggio ma poi ti fai raggiungere e subisci il gol dello svantaggio e non riesci più a fare un tiro che sia un tiro verso la porta avversaria, allora meriti di uscire sconfitto. Ed è inutile pensare alle perdite di tempo dei lagunari perché è il gioco delle parti. Non è lì che i granata devono guardare ma piuttosto al poco gioco e alla poca costruzione e brillantezza che poteva permettere di almeno pareggiare la partita. Già, una gara che si doveva vincere e i presupposti nei primi minuti c’erano tutti con un bellissimo gol di Brekalo  e 20 minuti di dominio territoriale ma senza incidere più di tanto. Poi dal 30' qualcosa è scattato tra  giocatori granata che di colpo sono apparsi immobili a subire la verve avversaria. Infatti al 31’ il Venezia ha iniziato a farsi sotto conquistando un angolo, poi al 34 ‘ un tiro di Aramu violento va di poco alto sulla traversa e al 38’ il pasticcio Milinkovic-Savic-Singo che porta al pareggio dei neroverdi da parte di Haps. Un gol che con un po' di attenzione si poteva evitare ma il portiere granata era mal posizionato ed uno con la sua altezza su un cross deve provare a fare un uscita alta. L’area piccola dovrebbe essere sua e sarebbero bastati due passi verso destra per prendere il pallone diretto sulla testa del centravanti veneziano. Poi a tutto ciò si è aggiunto il pasticcio di Singo che si mette davanti al portiere senza permettergli di provare la parata. E’ altrettanto vero che il numero 17 granata ha tentato il tutto per tutto e l’errore di posizionamento di Milinkovic-Savic lo accentua. Raggiunto dal pareggio il Toro è sembrato imbambolato e fermo nella corsa.

Toro, che severa punizione contro il Venezia- immagine 2

Poi è arrivato il dramma nel secondo tempo con un inizio che non ti aspetti ovvero un Venezia che pressa subito alto, conquista un bel pallone e grazie poi ad un imbeccata di Aramu per Crnigoj va in vantaggio con un'azione lampo e un gol stupendo. Nulla da dire. A questo punto ci si aspetterebbe una reazione granata che rimarrà invece sterile ai fini del risultato. L’unica azione di nota arriva infatti all’89’ su colpo di testa di Belotti, da poco subentrato, e il Gallo canta smorzato dopo pochi minuti dal Var per fuorigioco attivo di Pobega. Inutile recriminare sul gol annullato o sui tanti ritardi messi in atto dai lagunari con perdite di tempo assurde, bisogna in realtà sottolineare che il portiere Lezzerini non ha fatto una sola parata, che in attacco il Toro ha il solo Brekalo che tenta delle giocate che siano vere giocate, che Sanabria se è vero che appare poco incisivo e altrettanto vero che non ha mai ricevuto un servizio che gli permettesse di provare la via del gol, che Pjaca dopo 10 minuti era già spento, che il centrocampo granata senza Lukic e Mandragora è senza idee, che forse i cambi sono sembrati troppo tardivi. Ecco, a volte queste sconfitte devono far riflettere sulle cose che non funzionano tra i granata piuttosto che prendersela con il Venezia e i suoi ritardi perché ogni squadra che gioca per salvarsi userà tutti i metodi per portare a casa un risultato positivo. Una doppia sconfitta Udinese e Venezia che non porta di certo entusiasmo in vista del derby.

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