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Quando una sconfitta vale come una vittoria: il Torino Femminile riparta da qui
Chiunque abbia mai giocato a calcio avrà ben impresso quel momento in cui l'allenatore, al termine dell'allenamento antecedente la partita, sentenziava: "Non mi interessa il risultato, conta la prestazione". Grandi risposte di assenso da parte di tutti i giocatori che dentro avevano il solo pensiero: "Ma che mi importa, voglio vincere". Ecco, stavolta invece aveva proprio ragione l'allenatore. Stavolta la prestazione ha molta più importanza del risultato. Perché Torino Femminile-Pro Sesto Women è terminata con una sconfitta per le ragazze granata, sì, ma di che sconfitta parliamo? Abbiamo potuto assistere a una sconfitta in cui una delle squadre contendenti al titolo, veterana nella competizione e reduce da una promozione sfiorata nella scorsa stagione, è riuscita a segnare una sola rete, per altro su rigore, a una squadra novellina, appena arrivata dall'Eccellenza Regionale e con un'età media bassissima. Per quanto questa gara abbia allungato ulteriormente la striscia negativa di risultati per le granata di Francini, la sconfitta contro la Pro Sesto deve essere vista come una vittoria: non si accettano altre interpretazioni.
Sembra strano andare a valutare una sconfitta come una vittoria, ma forse è anche la cosa più da Toro che ci possa essere. Il Torino Femminile dovrebbe scaldare i cuori granata perché si sta presentando proprio come ad essi più piace: l'underdog che mette il massimo del proprio impegno per cercare di ottenere qualche risultato contro le potenti del campionato. Non solo è la descrizione di quanto visto finora in Serie C, ma è anche la perfetta sintesi della partita andata in scena domenica 26 ottobre al Cit Turin. La Pro Sesto, ad oggi ancora a punteggio pieno e con una differenza reti spaventosa, si è presentata a Torino con la consapevolezza di aver vinto 10-0 contro la stessa squadra che la domenica successiva ha sconfitto le granata 3-0. Forse troppo matematicamente, le ragazze lombarde avevano preso sottogamba l'intensità e il coraggio di una squadra che non ha niente da perdere e tutto da mettere in gioco. Così le granata non hanno provato ad impedire a una formazione tecnicamente una spanna sopra come la Pro Sesto di fare il proprio gioco, ma hanno fatto di tutto per disinnescarlo, partendo da un pressing offensivo, con una difesa attenta e una manovra di costruzione volta a temporeggiare, permettendo alla squadra, con il baricentro inevitabilmente basso, di salire e aggiungere elementi alla fase d'attacco. Una partita studiata attentamente dal tecnico Fulvio Francini, che ha dovuto far fronte a un gap non indifferente soprattutto d'esperienza, e che ha posto le basi per trovare una soluzione a lungo termine: Torino Femminile-Pro Sesto può essere l'immagine del campionato, e questo deve far ben sperare.
Il solo fatto che esista dell'amarezza dopo una sconfitta contro una squadra di questo calibro deve far sorridere, perché vuol dire che la prestazione è stata ottima e che la strada è quella giusta. Se stiamo considerando una sconfitta come positiva, soprattutto da un punto di vista di futuribilità, a questo punto occorre anche individuare quelli che possono essere i punti forti da sottolineare, ripetere e marcare anche in vista delle prossime partite. Innanzitutto contro la Pro Sesto si è reso evidente un aspetto: vertice alto e vertice basso sono due elementi estremamente forti. Margherita Vaccarino, la numero 1 granata, ha fatto una prestazione fenomenale: sempre presente in campo, facendosi sentire dalle compagne e anche dalle avversarie - che più volte se la sono trovata addosso con uscite precise - ha dato sicurezza e solidità, non mancando l'appuntamento con l'applauso quando si è trattato di mettere in mostra i propri riflessi con parate anche sceniche ma soprattutto efficaci. Dall'altra parte Linda Bazzocchi, la numero 9, si è comportata come la sua maglia richiede. Il suo compito nella sfida contro la Pro Sesto è stato duplice: abbassarsi per proteggere palla - permettendo alle proprie compagne di salire e supportare la manovra offensiva - e proporsi con inserimenti in velocità per tentare il colpo verso la porta avversaria. In entrambi i casi, la punta granata è stata fondamentale. A questo si deve aggiungere una difesa attenta e soprattutto cangiante, capace di adattarsi, anche nel corso della partita, ai cambiamenti di tattica delle avversarie. Così è da sottolineare anche un centrocampo presente nella doppia fase: interdizione e impostazione, con La Sala che ha ben interpretato l'inedito ruolo da regista e Gonnet che, accompagnata da Munafò, ha donato creatività in mezzo al campo. Ci sono molti aspetti che da questa partita si possono ricavare e possono essere considerati basi importanti da accentuare e da far crescere. Certamente una sconfitta che fa seguito a una prestazione del genere e contro una squadra di tale caratura può fare bene anche al morale della squadra, che dopo 6 sconfitte consecutive (quest'ultima la sesta) aveva bisogno anche solo di un sorriso accennato. Morale e buoni spunti tattici sono la chiave per cercare i primi punti in Serie C nelle prossime uscite. La sconfitta-vittoria contro la Pro Sesto sia la scossa di cui il Torino Femminile aveva tanto bisogno.
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