Come nel 2021, i granata si giocano l'obiettivo stagionale contro l'allenatore piacentino: Inzaghi ha già fatto soffrire i piemontesi
Il Toro è padrone del proprio destino: conquistando i tre punti, i granata sarebbero sicuri di terminare il campionato all'ottavo posto in classifica. La squadra di Juric, però, è attesa da un impegno tutt'altro che semplice contro quella che, dati alla mano, è la squadra più in forma del campionato. Nonostante qualche inciampo nel corso della stagione, i nerazzurri si sono sbloccati proprio in prossimità dello sprint finale e arrivano a Torino a coronamento di un periodo praticamente perfetto, in cui hanno blindato un posto tra le prime quattro in campionato, vinto la Coppa Italia e raggiunto la finale della Champions League. Ora che non ha più nulla da chiedere al campionato, però, il Torino non dovrà commettere l'errore di sottovalutare le motivazioni dei nerazzurri.
Juric avvisa i granata: "Lottano tutti, anche chi non ha obiettivi"
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Cadere in questo tranello, anche inconsciamente, è più semplice di quanto sembri. Anche per questo Juric ha voluto rimarcare questo aspetto in conferenza stampa: "In Italia le cose sono cambiate. Lottano tutti, anche chi non ha obiettivi punta a vincere e inguaia chi deve lottare per qualcosa. L'Inter farà lo stesso". Le probabili rotazioni in vista della finale col City non devono ingannare: i nerazzurri, com'è giusto che sia, scenderanno in campo per vincere e con la qualità che li contraddistingue hanno le armi per mettere i bastoni tra le ruote al Toro. Questo finale di stagione, che vede squadre come Empoli e Sampdoria continuare a lottare nonostante i loro destini siano già scritti, ne è la dimostrazione. E anche il Toro dovrebbe saperlo, visto che nel 2021 si è trovato in una situazione molto simile, con Inzaghi sulla panchina della Lazio.