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Toro, Mihajlovic-Mazzarri ed il senso di un confronto

Alberto Giulini

"Mazzarri ha deciso di portare avanti il lavoro intrapreso da Mihajlovic, confermando il 4-3-3 anziché impostare il lavoro su quel famoso 3-5-2 tanto impiegato nelle precedenti avventure. Il tecnico toscano, pur non cambiando il modulo di base, ha cercato di portare una maggiore versatilità. In alcune gare si è infatti visto un Toro in campo con un 4-3-2-1 e, contro Sassuolo ed Udinese, i granata hanno cambiato in corsa, passando ad un più coperto 3-5-2. Per quanto riguarda gli uomini impiegati, le uniche differenze tra i due tecnici sono costituite da Adem Ljajic e Cristian Ansaldi. Il serbo, punto fermo con Mihajlovic, è finito ai margini con l'avvento del nuovo tecnico, giocando solamente due spezzoni di gara contro Verona e Fiorentina, per un totale di appena 36 minuti. L'argentino, invece, è stato utilizzato in maniera differente dai due allenatori: se Mihajlovic lo aveva impiegato unicamente come esterno difensivo, spostandolo al massimo da una fascia all'altra, Mazzarri lo ha utilizzato prevalentemente da mezzala, prima che l'infortunio di Molinaro e le condizioni non ottimali di Barreca lo costringessero a riportarlo in difesa.

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