Dopo il portiere, individuato in Salvatore Sirigu che è atteso a Torino nelle prossime ore, non si può fermare il calciomercato del Torino. Il prossimo e difficile compito è quello di di puntellare una difesa che - durante quest'anno - ha dimostrato evidenti limiti. Sicuramente, quello difensivo, è stato il reparto più debole del Toro 2016/2017 targato Mihajlovic: i numeri lo sottoscrivono (66 gol subiti e quarta peggior squadra per reti incassate). Ciò non deve per forza essere ricondotto unicamente alla scarsa qualità dei singoli giocatori, ma anche alla mancanza di equilibrio del collettivo: quella difensiva è certamente una fase in cui si lavora tanto di squadra, e l’assenza di coordinazione in copertura può risultare decisiva.
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Torino, cercasi un difensore esperto entro il ritiro: la situazione
Il punto / Serve un elemento affidabile, in grado di alzare il livello del reparto, meglio se "low cost": tra Zapata, Paletta e l'ipotesi Vermaelen
Non è dunque un caso che proprio in difesa, siano arrivati i primi colpi di spessore del Torino che con l'arrivo di Lyanco e il ritorno di Bonifazi ha iniziato a tracciare una linea verde di grande prospettiva. Ma il calciomercato dei difensori granata non può essere finito qui, a partire da quello in uscita. Se Moretti e Rossettini saranno confermati, non può dirsi lo stesso di giocatori come Ajeti, Carlao e Gaston Silva che non hanno convinto appieno Mihajlovic e sono sul mercato. L'uruguayano ha attirato su di sè le attenzioni, tra le altre, dello Sporting Lisbona che - come riportato su queste colonne nei giorni scorsi - avrebbe messo sul tavolo del Torino un'offerta da 6 milioni di euro. I granata però sembrerebbero al momento non completamente soddisfatti dalla cifra proposta dai portoghesi e starebbe aspettando l'inserimento di altri acquirenti, con la speranza di un'asta al rialzo per il ragazzo.
Se in uscita le trattative stentano a decollare, in entrata il Torino ha fretta. Negli obbiettivi della società di via Arcivescovado e del suo tecnico Mihajlovic infatti, ci sarebbe l'idea di partire per il ritiro del prossimo 14 luglio con già un nuovo innesto nel reparto difensivo. L'identikit è ormai noto: un centrale difensivo con esperienza che possa permettere all'intero reparto di compiere il tanto auspicato salto di qualità e, allo stesso tempo, aiutare Bonifazi e Lyanco nel processo di maturazione. Anche per questa ragione i nomi più chiacchierati del momento sono quelli di Zapata e Paletta. I due milanisti rappresenterebbero infatti i profili ideali per il Torino: il colombiano è la prima scelta: ha grande esperienza internazionale, ma preoccupa per tenuta fisica e percepisce un ingaggio spropositato per le casse granata (circa 3 milioni n.d.r.). L'italo-argentino invece è un obbiettivo più facilmente raggiungibile: con l'arrivo di Musacchio il classe '86 sembra non essere più al centro del progetto di Montella e - come fatto sapere dal suo procuratore nei giorni scorsi - non rinnoverà il contratto con il Milan in scadenza nel 2018. Anche per questa ragione il Torino spera di poter strappare un prezzo favorevole ai rossoneri che, dopo tanti acquisti, dovranno ora iniziare a ragionare anche in uscita. Ma l'agente di Paletta ha anche detto di voler prendersi qualche tempo in più per decidere ("Inizia il ritiro col Milan, poi vediamo"): il difensore e il suo entourage, di offerte se ne aspettano parecchie, e dunque si guarderanno intorno ancora per qualche giorno.
Una situazione al momento ancora intricata, ma il Torino sta lavorando su più fronti. Tra i nomi spifferati da radiomercato negli ultimi giorni, anche quello di Thomas Vermaelen: ex punta di diamante della difesa dell'Arsenal che, a causa dei troppi infortuni, ha trovato poco spazio nelle sue ultime avventure al Barcellona e alla Roma. Per lui il Torino starebbe facendo un pensierino per provare a strappare al Barcellona, proprietario del cartellino, un prestito secco. Una trattativa vera e propria al momento non c'è e sembra difficile da avviare. Al momento, la società di Josep Maria Bartomeu preferirebbe infatti cedere il belga a titolo definitivo, provando così a recuperare (almeno in parte) l'investimento da circa 20 milioni fatto 3 anni fa per strappare il belga ai "Gunners". La situazione è piuttosto intricata ma la sensazione è che il Torino proverà in ogni modo a regalare a Mihajlovic l'innesto richiesto entro l'inizio del ritiro. Nel mercato però niente è certo, ed ecco che possibili outsider potrebbero scalare le preferenze della dirigenza granata...
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