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Serie A, Gravina: “Chi vuole l’annullamento del campionato non vuole il bene del calcio”

Campionato / Le parole del presidente federale a "Un giorno da pecora" su Radio 1

Andrea Calderoni

Si susseguono in queste ore le dichiarazioni da parte delle autorità dello sport e non tutte vanno nella stessa direzione. Il vero problema è che discorsi discordanti vengono proposti da componenti dello stesso ente. Poche ore fa Walter Ricciardi, esponente dell'Oms e della commissione medica della Figc, aveva dichiarato che la proposta sul tavolo era quella di giocare nel Centro-Sud Italia. A distanza di qualche minuto Gabriele Gravina, presidente della stessa Figc, intervenuto a “Un giorno da pecora" su Radio 1, ha però precisato: “Auspico che ogni squadra possa giocare nel proprio stadio. Se ci proiettiamo nel tempo, vorrei dare agli italiani la speranza che tra fine maggio e inizio giugno si possa giocare anche negli stadi del nord Italia”. Sempre Gravina ha aggiunto: “Domani sarà consegnato il protocollo ai ministri Spadafora e Speranza”. E poi ha attaccato coloro i quali richiedono a gran voce lo stop definitivo del campionato (Urbano Cairo e Massimo Cellino su tutti): "E’ chiaro che chi invoca oggi ad alta voce l’annullamento o la sospensione credo non voglia bene né al calcio né agli italiani, né non voler dare anche la speranza di un futuro, di una ripartenza, di una rinascita e su questo io terrò duro fino alla fine".

TEMPISTICHE - Come accennato, Gravina si è soffermato anche sulle tempistiche della ripresa del campionato, dicendo: "Ci sarà un periodo di controllo per garantire la negatività di tutti coloro che partecipano agli eventi. Se sono tutti negativi non c'è problema di distanziamento né di contagiosità. Serviranno tre settimane di sicurezza, quindi a fine maggio inizio giugno si può iniziare".