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Che poi se il presidente fosse un tipo abituato a fare dell'autoironia sarebbe anche divertente la frase "non posso fare mica tutto io" riferita al recente ingresso in organigramma di Bellino, colui che dovrà seguire la vicenda Robaldo "giorno e notte". Oppure non è stata neanche male la frase sul posto vacante di direttore generale lasciato da Comi che "verrà occupato in futuro da qualche figura interna destinata a crescere": anche in questo caso, da anni, tutto l'ambiente rivendica la necessità di una struttura societaria da rimpolpare perchè ridotta all'osso e poco funzionale e il presidente alla prima occasione, come se nulla fosse, se ne esce con la crescita interna di un manager quando leggendo l'organigramma si fa fatica a capire a chi stia pensando visto che di fatto c'è solo Barile nei ranghi dirigenziali...
Sorvolo sulle frasi destinate a colpire l'immaginario popolare in uno stile autarchicamente un po' retrò anni Trenta ("sono stato vicino alla squadra anche in sala massaggi"), ma non posso non constatare che sebbene a parole questo presidente voglia bene a tutti i suoi collaboratori e calciatori e li stimi sempre tutti, tantissimo, finisce sempre con il troncare tutti i rapporti di lavoro in nome di non meglio specificati "nuovi stimoli". Per non parlare delle ambizioni che sembrano essere tabù all'interno del mondo ideale di Cairo: Mihajlovic le aveva riguardo l'Europa e lui, appena esonerato il tecnico serbo, si era affrettato a farci sapere che l'Europa era un obbiettivo personale di Mihajlovic, non della società (non sia mai!) e così anche l'altro giorno ha pubblicamente constatato che le ambizioni di Sirigu sono diverse da quelle del Torino: forse perchè il portiere sardo in quanto sportivo professionista ne ha, mentre il Torino inteso come società no? Tutto rimbalza sul muro di gomma eretto da Cairo: non c'è camion vela che giri per Milano che possa scalfirlo o cuore granata che possa intenerirlo. Però il presidente ammira l'Atalanta e questo potrebbe essere positivo, viene da pensare. Peccato che a stretto giro si affretti a sottolineare che la società bergamasca gli piace ma non per come è strutturata e per il fantastico lavoro che sta facendo sia sullo stadio di proprietà che sulla parte sportiva. No, no, mica per quello: è da prendere ad esempio perchè dichiara ogni anno che punta a fare 40 punti...
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Forse è un po' più chiaro allora, dopo queste dichiarazioni, perchè l'entusiasmo nei tifosi non salga nemmeno per le decisioni potenzialmente più interessanti e ragionevoli tipo l'arrivo di Juric o di Bellino, il manager che si occuperà del Robaldo.
Non sarà mica che anche l'entusiasmo forse sbatta contro il muro di gomma eretto dal presidente?
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.
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