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PAROLA AL MISTER

Rampanti: “A Bergamo un Toro seduto. Mercato? Ecco che penso”

Rampanti: “A Bergamo un Toro seduto. Mercato? Ecco che penso” - immagine 1
Serino analizza così i temi caldi di casa Toro tra campo e mercato
Gianluca Sartori Direttore 

Il Torino ottiene a Bergamo un punto prezioso salendo a quota 27 punti in classifica. Nel frattempo, si è chiuso il calciomercato invernale, che ha portato cambiamenti comunque significativi all’interno della rosa. Parliamo di tutto questo con Serino Rampanti nella nuova puntata di “Parola al mister”.

Serino, partiamo dal campo: che partita è stata Atalanta-Torino? “Il risultato l’hanno ottenuto principalmente due giocatori: Milinkovic-Savic e Maripan. Se la vediamo sotto quest’ottica, il Torino ha sprecato un’occasione d’oro. Ho la precisa impressione che, spesso, parecchi giocatori del Torino non riescono a leggere il momento della squadra e dell’avversario. Guardando giocare la squadra, a volte, vedo elementi che potrebbero spingere, tentare la giocata in avanti, ma non riescono a capire quando l’avversario è in difficoltà, e così tornano indietro nel momento meno opportuno. Mi chiedo a volte come si fa a non capire situazioni che in campo sono palesi. Si tratta di una “malattia” che ha contagiato un pochino tutti. A volte si torna indietro col pallone inopinatamente. E il Torino non ha capito, secondo me, che la partita di Bergamo si poteva anche provare a vincere. Hai pareggiato avendo solo due giocatori sopra il 6, gli altri hanno fatto tutti una gara mediocre. Non ci si può sedere per aver fatto 1-1 a Bergamo; il rischio è quello di prendere una cantonata nella gara successiva contro il Genoa. Per me non è stata una bella gara, i giocatori si sono accontentati. Secondo me il primo ad aver fatto questo ragionamento è Ricci, mentre Karamoh ha dato segni di stanchezza, e le punte non sono state capaci di tenere su il pallone, non hanno fatto respirare la squadra”.

Maripan è ormai il leader difensivo? “Sì, è il regista lì dietro. Evidentemente quando è arrivato era in ritardo di condizione. Adesso ha davvero preso in mano la squadra. Cattivo al punto giusto, sa farsi rispettare. Un difensore che ama veramente la battaglia. Ci voleva uno così al Toro, quindi complimenti a chi l’ha preso”.

Parliamo ora di mercato. Come giudichi i quattro colpi in entrata? “Conosco bene Biraghi, un giocatore di grande esperienza. E’ stato tagliato fuori dall’arrivo di Gosens, che è nettamente superiore, quindi gli spazi per lui si sono chiusi. Adesso non gioca da mezzo campionato e quindi va aspettato. Elmas è un giocatore duttile, può essere impiegato in diverse zone del campo. In particolare, secondo me, può giocare al posto di Vlasic, che continua a fare una partita da 8 e l’altra da 5. Anche lui a Bergamo assente, si è solo guadagnato la punizione del pareggio. Casadei? Il Chelsea non ci ha creduto, in quanto lo ha dato via a titolo definitivo. Quindi, qualche dubbio può anche venire. Andrà aspettato: il ragazzo deve sicuramente prendere confidenza con l’ambiente e adattarsi a questa squadra. Dare giudizi adesso mi sembra affrettato. Stessa cosa dicasi per Salama, giocatore che non conosco”.

In uscita sono andati via Ilic e Vojvoda. Operazioni giuste? “Ilic ha avuto un rendimento molto altalenante e quest’anno è stato praticamente assente, ma il Torino è riuscito a recuperare quanto ha speso, se non guadagnando un po’ di più. Quindi, tanto di cappello per questa operazione. Invece, Vojvoda era costato 5 milioni ed è stato venduto a 3. Mi dispiace perché nelle qualità tecniche di Ilic ho sempre creduto molto. Ma evidentemente deve formarsi dal punto di vista del carattere. Va via, perché ha dimostrato carenze in questo senso. Ma dal punto di vista qualitativo poteva essere davvero importante. Va in prestito anche Ciammaglichella, mi è spiaciuto che non abbia ancora potuto dimostrare niente con la prima squadra. E’ stato poco impiegato per motivi che non conosco. Spero che andando a giocare alla Ternana possa ripercorrere le orme di Dellavalle, che a Modena sta facendo benissimo, tenendo fede al premio Cozzolino che l’Associazione Ex Calciatori Granata gli aveva consegnato nel 2023. La stessa cosa auguro ad Aaron”.