Il Torino pareggia a Parma mancando una ghiotta occasione per sfatare il tabù delle tre vittorie consecutive. Analizziamo i principali temi della gara insieme a Serino Rampanti, nella nuova puntata di “Parola al Mister”.


PAROLA AL MISTER
Rampanti: “Ricci e Casadei? Per me diventeranno bravi ma…”
Serino, che gara è stata Parma-Torino? “C’erano le migliori condizioni per continuare il filotto di vittorie, e questo avrebbe permesso al Torino di guadagnare punti importanti e autostima. Si poteva essere fiduciosi perché Vanoli poteva contare ancora una volta su tutti i migliori, potendo quindi schierare la stessa formazione. Inoltre, il Parma era in piena bagarre salvezza. Prima della gara, e durante buona parte di essa, si erano create le condizioni per vincere”.
Cosa non ha funzionato? “Penso che ancora una volta siano riaffiorati difetti congeniti di questo gruppo, nonostante siano arrivati giocatori come Casadei, Elmas e Biraghi, che subito hanno portato alla squadra qualità ed entusiasmo. Quando vedo Vanoli che da bordocampo chiede di continuo alla squadra di salire, ma in particolare i centrocampisti non salgono più alti, ebbene lì è la questione. Mi spiego meglio: al momento in squadra mi sembra che ci siano alcuni giocatori di sufficiente personalità, parlo di Vanja, Maripan, Elmas, Biraghi e forse Adams. Ebbene, nessuno di questi giocatori gioca in mezzo al campo, dove c’è invece bisogno sempre di avere almeno un calciatore di esperienza e personalità, che sappia leggere i momenti della partita e guidare la squadra. Ricci e Casadei sono due soggetti che diventeranno sicuramente bravi in questo senso, ma non lo sono adesso perché mancano di esperienza. A Parma il Torino si è fatto raggiungere perché, quando pressato, è arretrato troppo, invece di affrontare gli avversari almeno 15-20 metri più avanti. Questo è sintomo di paura, di deficit di sicurezza. Vanoli continuava a sbracciarsi e a richiamarli perché vedeva che si arretrava troppo, fino al limite dell’area, e questo è un atteggiamento completamente sbagliato. Lo si può capire se stai affrontando una squadra più forte, ma non il Parma. Quindi, due punti gettati al vento”.
Coco è salito sul banco degli imputati, ancora una volta. Cosa faresti? “Abbiamo già detto che uno dei fattori importanti per il prosieguo del campionato era che Coco non avrebbe potuto permettersi il minimo calo di concentrazione durante le gare. Purtroppo, avevamo visto giusto. Quando un calciatore ha carenze tecniche, deve sopperire usando massima concentrazione. Il problema è che Vanoli ha poche scelte in determinati ruoli, ecco perché Coco anche a Parma ha manifestato carenze gravi, che hanno contribuito in maniera determinante”.
Cosa dovrebbe fare Vanoli? “Per me finora è stato molto bravo, ha cercato di gestire i tanti problemi che si è trovato ad affrontare e li ha risolti. Il compito dell’allenatore del Torino è stato particolarmente difficile e lo è tuttora, e uno dei compiti che sta assolvendo molto bene è quello della gestione della rosa dei giocatori. Abbiamo parlato di Coco, ma avremmo potuto parlare anche di altri. Il compito di un tecnico è gestire tutti i calciatori a disposizione e non perderli durante il cammino del campionato, riuscendo a tenere tutti sul pezzo, perché tutti, anche il meno bravo, può essere utile alla causa. Lui lo sta facendo bene”.
A tal proposito, però, va recuperato anche Ilic… “Tecnicamente non l’ho mai messo in discussione, è uno dei più bravi. Si è perso per motivi che non possiamo sapere, ma io lo giudico come un calciatore forte. Un altro lavoro difficile, ma sono sicuro che Vanoli riuscirà ad assolverlo: deve recuperare Ilic, perché è un patrimonio del club. Sono sicuro che in qualche modo tornerà ad essere un’arma in più”.
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