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Torino Primavera, i playoff mancati e il crollo dopo la finale di Coppa Italia

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La finale di Coppa Italia rappresenta un crocevia della stagione che sarebbe potuta andare oltre
Roberto Ugliono Caporedattore settore giovanile 

Il campionato Primavera porta con sé una contraddizione intrinseca: da un lato dovrebbe promuovere la crescita dei giocatori, dall’altro alza la competitività e vincere è importante. Per questo motivo il giudizio sulla Primavera del Torino è a metà. Da un lato positivo perché due ragazzi - Savva e Dellavalle - hanno esordito in prima squadra risultando anche determinanti nella partita di Verona, ma dall’altro il giudizio è negativo avendo fallito l’appuntamento ai playoff. Proprio su questo aspetto conviene soffermarci e analizzarlo.

Torino Primavera, niente playoff: dalla finale di Coppa Italia appena 5 punti

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Innanzitutto serve partire dall’analisi generale della stagione. La squadra nel corso dei 10 mesi ha perso troppi punti in rimonta (10 in totale). La gestione delle gare non è sempre stata ottimale, a evidenziare che la solidità mentale non è mai stata il fiore all'occhiello della squadra. Ciò che più balza all’occhio, però, è la profonda crisi di risultati iniziata dal 6-3 in casa del Sassuolo e diventata ancora più profonda dalla sconfitta in finale di Coppa Italia contro la Fiorentina, persa ai calci di rigore. Da quel momento (inizio aprile) in poi sono stati conquistati appena 5 punti in 7 partite, pochissimi per una squadra che per larghi tratti della stagione ha vinto senza battere ciglio. Basta pensare che all'inizio del 2024 i granata avevano inanellato successi su successi contro alcune delle migliori formazioni del campionato e a gennaio si trovavano secondi, a due punti di distanza dall'Inter prima. Poi la discesa inesorabile, fino al doversi giocare tutto all'ultima giornata contro un Milan che vale molto più del sesto posto in classifica.

Questo calo vertiginoso ha alcune attenuanti. Da un lato pare esserci un tracollo mentale e fisico, ma da un altro ci sono di sicuro le tante assenze. Dagli infortuni di Bianay, Padula e Antolini (tre titolarissimi della squadra di Scurto), fino a quello di Ruszel, giocatore chiave per l'equilibrio che dà in mezzo al campo e che era stato in extremis per la finale contro la Fiorentina. Poi ci sono le assenze dovute ai giocatori andati in prima squadra come i già citati Dellavalle e Savva, ai quali vanno aggiunti Ciammaglichella e Silva. Tutti ragazzi stabilmente passati ad allenarsi, e spesso ad essere convocati, con Juric. Ovvio che in queste situazioni la priorità ce l’abbia la prima squadra e per le giovanili sia solo un orgoglio poter vedere i propri ragazzi assaporare l'aria della Serie A, ma è chiaro che poi diventi complicato raggiungere gli obiettivi più importanti. Nonostante una rosa lunga e molto esperta.

Torino Primavera, da chi si riparte?

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Ciò che tuttavia appare più preoccupante in chiave futura è che il Toro non è neanche riuscito a creare le basi per la prossima stagione aumentando il minutaggio dei 2006. Un anno fa, per esempio, tanti 2005 erano stati protagonisti: da Ciammaglichella a Savva e Njie. Di questi tre nomi, due sono stabilmente in prima squadra. Ora sono solo due i sottoleva che si possono dire pronti per essere protagonisti la prossima stagione: Gabellini e Perciun. Servirà dunque un lavoro non indifferente per costruire una squadra competitiva per la stagione 2024/2025. Il giudizio finale dunque rimane a metà. Questa squadra poteva e doveva raggiungere i playoff, perché è una delle più forti del campionato e anche una delle squadre più "esperte" del Primavera 1. Allo stesso tempo si sono create situazioni difficili da superare e che rendono comprensibile il risultato finale. Poi il reale giudizio si darà tra molto tempo, perché se i 4 ragazzi ora con Juric dovessero diventare tutti giocatori della prima squadra, allora la stagione sarà da considerare un gran successo. Non va dimenticato che nel biennio Scurto sono in tanti ad aver esordito. Gineitis è diventato importanti tra i grandi, Dembelé è protagonista con il Venezia che punta la Serie A e N'Guessan dopo un lungo stop sta rivedendo il campo in Serie B. I nomi sono tanti e per questo va considerato che le giovanili stanno creando valore. Ma la Primavera del Toro che manca i playoff non è un bel vedere.

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