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Torino, la manifestazione del popolo: in 20mila in marcia per contestare Cairo

Torino, la manifestazione del popolo: in 20mila in marcia per contestare Cairo - immagine 1
Dalla città al colle, tra silenzi, applausi, critiche e cori: la fede granata non dimentica
Enrico Penzo
Enrico Penzo Redattore 

Una fiumana granata ha invaso oggi le vie di Torino in un giorno speciale, il 76º anniversario della Tragedia di Superga, con l'obiettivo di contestare la presidenza di Urbano Cairo e di riaffermare la voglia di successi e l'ambizione della piazza. Molte stime giornalistiche parlano di circa 20mila tifosi presenti lungo il percorso (fonti della Questura, invece, parla di 8mila tifosi). La marcia del popolo granata è partita alle 11.15 circa al Bar Norman di via Pietro Micca, il locale dove nel 1906 fu fondato il club, e si è chiuso alle 14:10 dopo ore di cammino, canti, silenzi e memoria, terminando ai piedi del colle di Superga, luogo simbolo dell’immane tragedia che nel 1949  porta alla morte degli Invincibili del Grande Torino.

Dal silenzio di Superga alla voce della strada

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La giornata è stata aperta alle 10:00 con i primi cori tra le vie del centro, al grido di "Torino siam solo noi", tra bandiere, striscioni e stendardi ("Di padre in figlio", "Non molleremo mai", "Fieri di esserlo"). Alle 11.15 circa ha preso il via ufficialmente la marcia da via Pietro Micca. In prima fila il toro della Curva Maratona, mentre tutti i tifosi erano dietro uno striscione che recitava "Il Toro siamo noi". A questa marcia hanno partecipato i gruppi della curva Maratona, quelli della curva Primavera e l'Unione Club Granata. Il corteo si è snodato tra le tappe simboliche del cuore di Torino: Piazza Castello (11:28), via Po (11:45), Piazza Vittorio (11:58) e la Gran Madre (12:16). Tanti i cori, soprattutto contro il presidente Urbano Cairo.

Al Monumentale, intanto, la commemorazione senza Cairo

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Parallelamente, al Cimitero Monumentale di Torino si è tenuta la commemorazione ufficiale, organizzata dal Circolo Soci Torino FC 1906, con la partecipazione dell’assessore comunale Domenico Carretta, della presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo e della figlia di Erbstein, Susanna Egri. Non c'era invece il patron Urbano Cairo, che ha preferito disertare ogni cerimonia pubblica preferendo un tributo in forma privata.Toccanti le parole di don Riccardo Robella: "La memoria sembra spegnersi, ma ogni anno siamo sempre di più. C'è speranza, c'è eternità, oltre la gloria".

Lungo la strada, il ricordo e la protesta

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Tra le voci più significative della giornata, quella dell'ex difensore granata Pasquale Bruno, osannato dai tifosi e protagonista di un duro intervento al microfono: "C’è una società che rinnega il passato. Sono vent'anni di nulla. Spero che questa tragedia finisca". Cori per lui: "Il tuo posto non era in campo, ma sugli spalti con noi". Durante il tragitto, omaggi anche al Genoa ("Genova è solo rossoblù"), cori contro la Juventus e infine il silenzio collettivo, alle 14:00, nei pressi della basilica di Superga. La marcia si è chiusa poco dopo, nel rispetto più assoluto, con i presenti raccolti nel ricordo di quella squadra immortale. Nessun episodio violento si è verificato lungo il tragitto, nè ci sono state intemperanze di alcun tipo da segnalare.