Baroni pre Roma-Torino: “Lavoriamo per i risultati. Pressione? Viviamo di questo”

Vigilia di Roma-Torino, gara valevole per la terza giornata della Serie A 2025/2026. I granata, reduci da una sconfitta all'esordio e da un pareggio per 0-0 al debutto casalingo, puntano a invertire la rotta al primo appuntamento dopo la sosta. Di fronte al Toro, la Roma di Gian Piero Gasperini, fino a questo momento a punteggio pieno grazie a due successi su Bologna e Pisa. Non sarà facile per Marco Baroni, che ritorna in quello che fino a qualche mese fa era il suo stadio. La giornata odierna è invece dedicata alle sue sensazioni prepartita, alla conferenza stampa in cui il tecnico risponderà alle domande dei giornalisti accreditati. Baroni, la conferenza pre Roma-Torino 12.1o Siamo collegati dallo Stadio Olimpico-Grande Torino. Si attende l'arrivo di Baroni 12.20 Arrivato Baroni, via alla conferenza stampa Dopo la buona prova con la Fiorentina, un esame molto difficile con la Roma e l'insidia dell'entusiasmo dell'Olimpico pieno. Come immagini il secondo passo del Toro? "La Roma non è solo queste due partite, sono otto mesi che è prima in classifica. Sappiamo delle difficoltà, ma sono proprio queste le partite che ci devono anche testare, occorrerà una partita di personalità e spessore, giocata palla su palla, con ritmo perché l'unica partita che non si può fare è a ritmo basso contro questa Roma" A che punto è la squadra nell'assemblamento dei suoi concetti di gioco? “Posso dire che la squadra si è sempre spesa tanto in campo, lo stiamo facendo sempre di più e questa è la cosa più importante e subito è la cosa che mi ha colpito. Chiaro che a me non piacciono gli alibi, ma per assemblare ci vuole tempo. Ci sono cose che stiamo migliorando, se dovessi andare a contare gli allenamenti fatti con la rosa completa non sono tantissimi ma siamo sulla strada giusta. Chiaro che lavoreremo forte per trovare la condizione massimale su tutti gli aspetti” C’è una gerarchia per quanto riguarda i calci di rigore? Possiamo immaginare Vlasic, Asllani e Adams? “C’è una gerarchia. Ci sono anche momenti contingentati della partita che determinano le cose. Mi piace essere squadra anche quando c’è da scegliere e saremo squadra anche nella scelta. Se posso dire la gerarchia? Tutti i giocatori elencati sono rigoristi, ma le situazioni di campo non sono tutte decise a priori. La graduatoria a seconda del momento e delle sensazioni cambia. Dobbiamo essere squadra anche in quel momento, non mi piace avere egoismi e il miglior rigorista va messo a suo agio” Come si scardina la difesa della Roma? "Sappiamo di andare a trovare una squadra che solidità, occorrerà una partita di grande spessore. Non possiamo fare una partita a basso ritmo. Per la pressione e il calcio che loro fanno saranno importanti i duelli in tutto il campo" La soluzione a una punta è la più probabile con Adams e Simeone che si contendono il posto da titolare? “Ho parlato con loro. In questo momento uno parte e uno entra. Stiamo lavorando anche sulla possibilità di farli giocare insieme, tendenzialmente i giocatori forti li voglio insieme in campo. Nel ruolo di attaccanti quando la squadra avrà trovato la sua identità e solidità, potranno e dovranno giocare insieme” Asllani in che modo permette di riassemblare il lavoro degli altri centrocampisti? "Abbiamo preso un giocatore che ci mancava anche nella scelta e nelle caratteristiche dei nostri centrocampisti. Con Asllani stiamo lavorando forte per colmare piccoli gap che possono aiutarlo sia dal punto di vista difensivo che offensivo. Non dobbiamo pensare che sia l'unica risorsa o fonte di gioco, la squadra lo è nell'insieme. Altrimenti sarebbe facile fermare un solo giocatore. Per le caratteristiche che ha è quello che può dare soluzioni che non avevamo all'interno della rosa dopo la partenza di Ricci" Come ha trovato Nkounkou? Cosa pensa che possa dare di diverso rispetto al suo diretto concorrente, Biraghi, per caratteristiche? “Non mi piace la parola concorrente, sono abituato a vedere tutti titolari perché ci tengo. Lo dico anche ai miei giocatori, si gioca in 16 e i 5 che vanno dentro sono i più importanti. L’importanza di chi entra è ancora maggiore di chi parte. Avevamo bisogno di un giocatore come Biraghi, non avevamo un giocatore a sinistra con caratteristiche da terzini. Nkounkou ha forza, fisicità, energia, dinamicità, un buon piede. Sta cercando velocemente di entrare dentro al lavoro di squadra, di capire la squadra ma anche il nostro campionato. Da questo punto di vista ho la certezza che ci darà un sostegno importante” Ismajli e Zapata sono nelle condizioni di giocare? "Stanno bene entrambi, stanno lavorando. Ismajli è rientrato dallo stop, con Duvan lavoriamo tutti i giorni fianco a fianco per ridurre quel piccolo gap ma è un giocatore e professionista incredibile. Sono pronti entrambi" Come stanno i giocatori rientrati dalla Nazionali? “Sono tutti rientrati e stanno bene. Abbiamo ritrovato Gineitis che ha avuto un piccolo problema. L'unico non disponibile è Masina, tornato con un affaticamento. Abbiamo deciso con lui di non rischiare, dal suo rientro ha fatto solo terapia” Nella lista da presentare, non è stato inserito Schuurs. Come va il recupero e che valutazioni sono state fatte per l'esclusione? “Sono state fatte valutazioni di natura fisica, il ragazzo ha dedizione al lavoro ed è pazzesca ma è ancora lontano. Il tempo che ci siamo presi è perché in questo momento non potrebbe essere utilizzabile” Qual è il suo bilancio dei suoi primi 100 giorni di Toro? E che squadra è nata? “Sono stati cento giorni intensi, di dedizione, attenzione e passione che porto dentro il mio bagaglio di lavoro ed entusiasmo. Da questo punto di vista stiamo lavorando sull’assemblaggio della squadra. C’è sempre maggior conoscenza reciproca tra me e i giocatori. C’è un processo di cui sono soddisfatto, ma chiaro che c’è da lavorare” Cosa ha pensato sulle ultime dichiarazioni di Cairo in merito all'esigenza di risultati in rapporto agli investimenti fatti, dando per scontato che lei voglia più di lui fare risultati? "Certamente. Stiamo lavorando per questo, credetemi. Ogni giorno con la squadra si parte dall'atteggiamento mentale. Quando ho parlato di primo mattoncino vuol dire avere spessore e forza mentale che ti permette nella costruzione ad arrivare quello che si vuole fare. Se sento pressione? "Noi viviamo di pressione, senza pressione cosa sarebbe il nostro lavoro? Ci alimentiamo di questo, ogni giorno rinnoviamo la sfida con noi stessi e a me piace" Nei primi 180’ di campionato, la squadra è ancora alla ricerca di un’identità non ancora trovata. Qual è il percorso alla ricerca dell’identità? “Non sono cose che si costruiscono in due minuti. Non mi piace cercare alibi, non li voglio nemmeno. L’identità di squadra è un lavoro completo. Si parte dall’assemblaggio, sono arrivati giocatori che non avevano minutaggio importante e non hanno un interruttore. Vogliamo e desideriamo questa identità, è il passo più importante ma anche il più difficile che richiede un po’ di tempo” 12.38 Finisce qui la conferenza di Baroni