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Torino “risultatista”: Vanoli trova una squadra cinica e giovani su cui puntare

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Il confronto tra Paolo Vanoli e Kosta Runjaić dopo la vittoria del Torino per 2 a 0 contro l'Udinese nel recupero della giornata di Pasquetta
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Non è stata la miglior prestazione della prima stagione di Paolo Vanoli sulla panchina del Torino, però probabilmente la gara contro l'Udinese si colloca sul podio delle partite più ciniche giocate dalla sua squadra in questo 2024/2025. I granata sono stati molto bravi a sfruttare tutto quello che hanno creato vincendo la partita con un punteggio anche più rotondo di quanto il campo abbia realmente dichiarato nell'arco dei novanta minuti. Non va dimenticato che anche l'Udinese almeno un gol l'avrebbe meritato, soltanto un Milinkovic-Savic in formato super lo ha evitato portando nelle casse il decimo clean sheet del campionato (mancava dall'1 a 0 interno contro l'Empoli del 15 marzo). Il Torino di Vanoli è stato "risultalista" mercoledì 23 aprile nel recupero del turno di Pasquetta e grazie alla vittoria sull'Udinese il decimo posto può essere maggiormente alla portata quando ormai siamo giunti in dirittura d'arrivo. Nel confronto tra allenatori non va affatto sminuita la prestazione dell'Udinese di Kosta Runjaić. Anche l'allenatore tedesco dalle origini serbe sta concludendo la sua prima esperienza in Serie A e proprio come Vanoli chiuderà la stagione d'esordio con un bilancio positivo, come testimoniato nella gara dell'Olimpico-Grande Torino.

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Altro cambio di modulo in corso d'opera: dal 4-2-3-1 al 4-3-3

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Vanoli ha dovuto fare a meno in un colpo solo di Vlasic e di Lazaro. A differenza di altre circostanze non ha però rinunciato al 4-2-3-1 in partenza. Ha preferito alzare Casadei sotto punta e Gineitis sulla destra pur di mantenere la sua trequarti. A completarla ci ha pensato Elmas, unica punta Adams. In mediana è stato confermato dal primo minuto Linetty al fianco di Ricci. In difesa l'unica sostanziale novità è stata Pedersen per Walukiewicz. L'ex Feyenoord non giocava dall'inizio addirittura dal 22 febbraio, giorno della vittoria interna contro il Milan. L'assetto granata ha portato certamente equilibrio alla squadra. Il primo tempo si è chiuso con il gol di Adams. All'ora di gioco Vanoli ha cambiato un po' le carte in tavola anche dal punto di vista tattico. Ha tolto Pedersen per Walukiewicz (cambio alla pari, un laterale sulla destra per un altro), poi ha inserito Karamoh per Ricci. Ha quindi optato per il 4-3-3 con Gineitis, Casadei e Linetty in mediana e con Karamoh, Adams ed Elmas nel tridente offensivo. Pertanto, anche contro l'Udinese è sopraggiunta la conferma che il Torino può davvero cambiare volto a partita in corso, segno che è stato compiuto un bel lavoro di crescita dei singoli e del gruppo.

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"Abbiamo grande fiducia nei giovani" le parole di Vanoli

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Nel finale Vanoli ha giustamente dato spazio ad alcuni ragazzi che devono gioco forza essere testati in vista della prossima stagione. Al 76' è entrato Dembele, il quale ha contribuito a certificare i tre punti segnando il gol del definitivo 2 a 0. Contemporaneamente ha fatto il proprio esordio Perciun rilevando Elmas. "Abbiamo grande fiducia nei giovani, serve lavorare con l'allenatore della Primavera per crescere - ha sottolineato Vanoli -. Se i giovani sono bravi devono capire come si lavora in prima squadra. Non regalo niente, Perciun ha esordito perché lo ha meritato come Njie prima. Perciun ora dovrà capire che in Primavera avrà altre pressioni, ora si deve godere questo momento. Dembele lo stimo molto, l'ho avuto a Venezia e stava attraversando un momento non facile. Ho sempre detto che questa deve essere la forza di ogni giocatore, venire ogni giorno al campo a lottare e questo penso sia un premio per i ragazzi". E le ultime cinque giornate non potranno che essere un bel palcoscenico per i più giovani componenti della rosa granata.