"Andrea Belotti sta vivendo un periodo molto negativo: è sotto gli occhi di tutti il fatto che il Gallo non sia più lo stesso della scorsa stagione. Partendo dall'infortunio rimediato al ginocchio, passando per l'esclusione dal Mondiale e finendo con l'errore dal dischetto contro il Chievo, il centravanti granata è protagonista di uno dei momenti più difficili della sua carriera, fino ad oggi. Ma oltre alla sua difficoltà sotto porta, che ha condizionato in parte sia l'Italia ma soprattutto il Toro (che non vede Belotti segnare da più di due mesi, evento quasi senza precedenti), il Gallo si è rintanato in un silenzio quasi totale, che appare strano, anche durante le attività con la Nazionale. Una scelta che appare dettata in primo luogo da scelte del giocatore e del suo entourage.
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Capitan Belotti, rifugiato in un silenzio che non aiuta nessuno
Il fatto / Il Gallo non si espone ad interviste, nonostante sia il capitano e rappresenti i suoi compagni: una mancanza che pesa per il Toro
"Andando a ritroso nel tempo, l'ultima volta che Andrea Belotti si è esposto davanti ai microfoni risale al maggio di quest'anno, in un'intervista post Torino-Sassuolo, ultima partita del campionato 2016/2017, dopo la quale il silenzio ha regnato sovrano. Se durante le fasi cruciali del calciomercato (durante le quali ha evitato di comparire in uno spot di Sky e in più, lui capitano, non figurava tra i giocatori che presentavano il lancio della nuova maglia) il silenzio era comprensibile, dato che il suo futuro era del tutto da chiarire, in questo periodo la completa assenza di Belotti di fronte ai microfoni è meno spiegabile. Belotti non ha evidentemente interesse ad esporsi nè a parlare in pubblico in alcun modo, anche in eventi che non hanno a che fare direttamente col calcio. Anche venerdì scorso, quando si sono presentati Mihajlovic, De Silvestri e Sirigu al Circolo dei Lettori, il Gallo - annunciato da giorni come ospite insieme al mister - ha dato forfait all'ultimo momento.
"Ma la fascia di capitano comporta inevitabilmente onori ed oneri; tra questi ultimi c'è il metterci la faccia quando le cose vanno male. Ad esempio, dopo il derby terminato con un secco 4-0, ci si poteva aspettare che il Gallo prendesse la parola per dare chiarimenti sulla prestazione ma che soprattutto facesse da capo-squadra prendendosi la situazione sulle spalle. Lo ha fatto invece Baselli, che ha chiesto scusa in diretta tv per l'espulsione sciocca rimediata. L'esempio più eclatante - e citiamo proprio una bandiera della Juventus - lo ha dato Gigi Buffon, che un minuto dopo l'eliminazione della Nazionale dai Mondiali era davanti alle telecamere della Rai a parlare in lacrime. Se in campo la dedizione di Belotti è quasi sempre molto evidente, davanti ai microfoni è latitata la figura del Capitano. Perché, quindi, rifugiarsi in questo silenzio che non aiuta la piazza e neanche lo stesso giocatore?
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