Una chiamata, in entrata, ha indirizzato il percorso di Nkounkou, allora al Marsiglia. A farla niente di meno di Carlo Ancelotti nel 2020, in avanscoperta per conto dell'Everton. "Quando senti il nome Ancelotti, è qualcosa di speciale - ha raccontato nella stessa intervista a Onze Mondial il francese - Non è un allenatore qualsiasi, ha allenato grandi giocatori come Ronaldo, ha vinto praticamente tutto". La stima diventa anche consapevolezza del lavoro fatto anche solo per attirare l'attenzione di un tecnico di così tanta esperienza all'età di diciannove anni: "Quando hai un allenatore di questo calibro al telefono, non puoi che sentirti lusingato. Perché se ti chiama, è per un motivo, e se si prende il tempo di spiegarti le cose, è perché conta su di te". Nella conversazione Ancelotti spiega i suoi piani in vista di un trasferimento. L'idea è fare del giovane Nkounkou il terzo cambio sulla corsia mancina dietro Lucas Digne e Leighton Baines. "Mi ha detto che avrei imparato al fianco di questi grandi giocatori per poter aspirare a un posto in futuro. Questo progetto mi ha conquistato". Sì quindi al passaggio in Inghilterra. All'Everton con Ancelotti una stagione, l'ultima dell'allenatore italiano sulla panchina del club, passata dietro a Digne per cercare di rubare il più possibile. Poi una serie di prestiti e di cambi in panchina, con cui sono modificate anche le priorità e che hanno poi portato a fare nuove scelte per accumulare esperienza diretta.

/www.toronews.net/assets/uploads/202304/59f39572a3f60d7616aaea9fc4d2c842.jpg)
