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Coronavirus, Serie A in chiaro? Il ministro e le TV ci provano, la Lega si oppone

NAPLES, ITALY - SEPTEMBER 24:  A TV camera films during the Serie A match between SSC Napoli and US Citta di Palermo at Stadio San Paolo on September 24, 2014 in Naples, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

Campionato / Troppi i vincoli economici e legali che non possono essere sciolti per la trasmissione delle gare non sulle piattaforme Sky e Dazn

Andrea Calderoni

Gli stadi chiudono per l’emergenza Coronavirus e, a parte gli addetti ai lavori, nessuno potrà osservare dal vivo le partite di campionato della Serie A fino al prossimo 3 aprile (LEGGI QUI). Ancor più indispensabili, dunque, diventeranno le telecamere, che porteranno nelle case di milioni di tifosi le immagini delle gare. Non tutti, però, sono abbonati alle due piattaforme che detengono i diritti per la trasmissione della massima serie del calcio italiano, ovvero Sky e Dazn. È stata avanzata, dunque, da più parti una proposta in vista del prossimo mese: match in chiaro, in modo tale da renderli disponibili a tutti i tifosi senza doversi recare a casa di amici o ancora peggio, considerato il decreto governativo per contenere il COVID-19, in locali pubblici affollati.

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PROPOSTA - La prima proposta è arrivata dalla senatrice Sandra Lonardo. La forzista ha presentato un’interrogazione parlamentare urgente, motivandola con le seguenti parole: “Dal momento che le partite di calcio di Serie A e Serie B si giocheranno a porte chiuse ed i tifosi non avranno, pertanto, la possibilità di partecipare alle competizioni negli stadi, chiedo al Governo di intervenire presso la Rai, Dazn e Sky affinché tutte le partite si vedano in chiaro, in modo da soddisfare le legittime esigenze di natura sanitaria ed anche per evitare possibili situazioni di modesta depressione sociale”. La Lonardo è stata seguita a ruota da Daniela Sbrollini di Italia Viva e poi dai deputati di Fratelli d'Italia, Alessio Butti, Paola Frassinetti e Federico Mollicone. In quest'ultima interrogazione si legge, tra l'altro: "Sono destituite di ogni fondamento le notizie apparse in questi giorni sulla stampa nazionale secondo cui non sarebbe possibile trasmettere le partite del campionato in chiaro perché la legge Melandri prevede che i bandi di assegnazione dei diritti non coprano i diritti in chiaro. Il decreto Melandri copre tutti i diritti, sia quelli a pagamento, sia quelli in chiaro. Tanto è vero che da almeno 10 anni i bandi della Lega Pro e della Lega Basket, predisposti sulla base del decreto Melandri, hanno assegnato alla Rai il diritto di trasmettere in chiaro le partite dei rispettivi campionati". Tuttavia, le interrogazioni parlamentari di questi giorni non bastano a sbloccare la questione, che è ben più complicata. Il governo, infatti, dovrebbe attuare un decreto legge per motivi di ordine pubblico perché il contratto della Lega di Serie A prevede solo trasmissioni in pay-tv. Sky comunque ha una sua emittente, Tv8, che trasmette in chiaro. Anche se Rai e Mediaset si erano già fatte avanti nell'eventualità di gare in chiaro.

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APERTURA MINISTERIALE - Il ministro Vincenzo Spadafora ha inviato al presidente della Figc, Gabriele Gravina, e per conoscenza al Presidente della Lega calcio Serie A, Paolo Dal Pino, una lettera per chiedere di valutare le eventuali condizioni per trasmettere in chiaro le competizioni di Serie A. "Nell'attuale fase di emergenza sanitaria lo sport - si legge sul documento - come molti altri settori della vita sociale e culturale, sta subendo inevitabili conseguenze. Il mondo del calcio, per la passione che suscita e la grande rilevanza che lo contraddistingue, anche in proiezione estera, è certamente tra i settori più esposti. E' con questo spirito che Le chiedo, in questa delicata contingenza, di verificare se favorevoli condizioni, rispettose della normativa vigente e degli accordi in essere, possano eventualmente consentire la libera fruizione televisiva di imminenti competizioni calcistiche di cui si prevede la disputa a porte chiuse" ha spiegato Spadafora. Gravina si era già espresso a favore per un paio di partite in chiaro, ma l'ultima parola spetta alla Lega di A, che ha replicato al ministro nel seguente modo: "Pur comprendendo e condividendo le finalità alla base della richiesta del Ministro Spadafora, la Lega Serie A rileva che il quadro normativo vigente, e gli obblighi contrattuali già assunti, non consentono di potervi aderire". Tra una lettera e l'altra le emittenti TV si sono fatte avanti, a partire dalla Rai, che facendo parte del servizio pubblico coprirebbe tutto il territorio e sarebbe pronta a trasmettere in chiaro Inter-Juve su Rai 1. Anche Mediaset, in scia alla Rai, sarebbe disposta a trasmettere alcune gare a porte chiuse nel prossimo mese. Ricordiamo, infine, che Sky aveva proposto già tempo fa di dare Juve-Inter, oltre che in pay-tv, anche su Tv8 in chiaro, e oggi ha ribadito la propria disponibilità.