Torino, anche le certezze vengono meno: e non è un buon segno

"Deludono anche coloro che in genere non deludono mai. In ogni squadra ci sono quei tre-quattro giocatori a cui un allenatore si affida ciecamente; coloro che magari non hanno le capacità di darti 10 ma 6, e però quel 6 te lo danno sempre. Ci sono anche nel Toro, e sono i vari Ansaldi, Obi, N'Koulou, Burdisso. Quelli che, quando mollano anche loro, significa che c'è più di qualcosa che non va.

"ERRORI INCONSUETI - Se Ansaldi è quello che perde più palloni (16 passaggi negativi, 30 palle perse); se Burdisso è insolitamente sfasato, non legge le situazioni come di consueto; se N'Koulou si taglia fuori da solo, permettendo a Petkovic (non esattamente il primo attaccante della Serie A) di tirare in porta; se Obi non mette il piede e perde il contrasto decisivo nell'azione del gol veronese, sono tutti segnali del fatto che potrebbe non trattarsi solo di un pomeriggio da dimenticare, ma di una china pericolosa imboccata da tutta la squadra: quella della svogliatezza e della rilassatezza, di chi non ha più niente da chiedere al campionato.

"ONORARE LA MAGLIA - Spetta dunque all'allenatore e alla società, a partire dalla ripresa di domani, impedire che il campionato del Torino termini già a febbraio. Ci sono una maglia, una stagione, dei tifosi da onorare; un obiettivo dichiarato ma già a febbraio lontano, quello dell'Europa League, da tentare di raggiungere fino alla fine, pur senza parlarne ulteriormente. Ripartendo proprio dagli elementi più affidabili della rosa, che devono tornare ad essere tali.