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Toro, questione stadio: le concorrenti si muovono, i granata restano al palo

Focus on / Mentre Bologna, Fiorentina e Cagliari portano avanti le pratiche per lo stadio, a Torino non è neanche in discussione

Silvio Luciani

"L'Italia è indietro, il Torino di più. Avere uno stadio di proprietà, una casa costruita a misura di tifoso è fondamentale, a livello economico e anche sportivo. Il calcio italiano l'ha capito troppo tardi e sta cercando di recuperare il gap con il resto d'Europa. Nonostante le idee dei club e il dibattito pubblico su questo tema si stiano evolvendo negli ultimi tempi, duole constatare che la metà granata di Torino non sia interessata da questo cambiamento. "Anche noi vorremmo fare uno stadio come quelli che ci sono in Inghilterra", aveva dichiarato Cairo dopo aver visto il Molineux Stadium di Wolverhampton. Un proposito caduto nel vuoto, una questione che non è più stata sollevata nel mondo granata. Nel frattempo, però, la Serie A avrà diverse strutture nuove di zecca nei prossimi anni. Infatti, al contrario del Toro, molte concorrenti hanno ben compreso l'importanza di avere una 'casa' moderna, accogliente e soprattutto di proprietà.

"COMPETITORS - Partiamo dalla Fiorentina di Commisso. Il magnate americano è arrivato in Toscana con idee ben chiare in testa ed ha avviato progetti concreti (anche se in fase embrionale) per dotare Firenze e la Viola di un nuovo centro sportivo e di uno stadio all'avanguardia. Altri club virtuosi sotto questo punto di vista sono l'Atalanta di Percassi, che ha già completato la costruzione di una parte del nuovo Gewiss Stadium, e il Bologna di Joey Saputo che proprio in questi giorni ha ufficializzato la partnership con Fincantieri per la costruzione del nuovo Dall'Ara. Anche il Cagliari sta aspettando di costruire la nuova "Cagliari Arena", un gioiellino di ultima generazione da 30.000 spettatori. Più difficili, ma comunque intavolati, i discorsi sugli stadi di Roma (sponda giallorossa) e Milano.

"E IL TORO? - E per quanto riguarda il Toro nulla sembra muoversi. L'argomento era tornato di attualità nella scorsa estate, visto che i granata hanno dovuto traslocare al Moccagatta di Alessandria per disputare il secondo turno preliminare di Europa League a causa dei concerti estivi che si sono tenuti all'Olimpico. Per quanto la questione non dipenda solamente dal Torino, è lecito segnalare l'importanza di avere uno stadio all'avanguardia senza doverlo affittare: da un lato l'investimento aumenterebbe i ricavi nel lungo periodo, dall'altro riavvicinerebbe i tifosi sempre più indolenti rispetto alle vicende del Toro. Il rischio, invece, è quello di arrivare troppo tardi e vedere sfuggire anche squadre che attualmente hanno risorse simili (o addirittura inferiori) a quelle del Torino. Club che hanno consapevolmente scelto di investire su un asset prioritario per qualsiasi squadra che abbia ambizioni di crescita nel mondo del calcio odierno.