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Il Toro c’è. Solo per la maglia, e per Juric. E sul calciomercato, voto 6

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Torna l'appuntamento con la rubrica "La Scossa Granata" di Michelangelo Suigo: "Vittoria dedicata a mister Juric, assente per polmonite e sostituito egregiamente in panchina dal vice Matteo Paro..."

Michelangelo Suigo

Avevamo sperato che, se avessimo messo la stessa intensità, la stessa concentrazione e gli stessi colpi visti nelle prime tre di campionato, avremmo potuto continuare a divertirci. A Bergamo è andata così, tranne per il risultato (3-1, goal di Vlasic), irrimediabilmente compromesso dalla follia dei due esterni, Aina e Lazaro, che hanno letteralmente regalato due rigori agli orobici e ci hanno riportato sulla terra dopo l’ebbrezza della vetta della classifica.

Ieri sera con il Lecce, oltre ai tre meritatissimi punti, la squadra ha confermato le belle sensazioni viste nelle prime gare aggiungendo anche quella concentrazione che ci ha evitato di macchiare il risultato. Contro i salentini, con i granata privi degli infortunati Singo e Ricci e con Schuurs (autore di un’altra prova magistrale, osannato dalla Maratona) e Ilkhan (buona prova la sua) in campo dal primo minuto, al Grande Torino c’erano 19.087 spettatori. Dal ritorno alla piena capienza è il secondo dato più alto, dopo Toro-Milan della scorsa stagione (23.472). Considerando che allora erano numerosissimi i supporter rossoneri, la registriamo come altra buona notizia oltre alla vittoria per 1-0 e al terzo goal consecutivo di Vlasic, sempre più devastante (con grande assist in verticale di un ottimo Vojvoda). Vittoria dedicata a mister Juric, assente per polmonite e sostituito egregiamente in panchina dal vice Matteo Paro. Altra good news è quella relativa ad Emirhan Ilkhan: il turco è stato il giocatore più giovane a partire titolare in questa Serie A, con i suoi 18 anni e 96 giorni.

Tornando ai due episodi che ci hanno penalizzato a Bergamo, rivediamoli alla moviola: Ola Aina, al 47’ del primo tempo, invece di portare Soppy verso il fondo campo sul lato corto dell’area, affonda il tackle stendendolo. Il rigore, giustamente concesso da Di Bello, cambiato totalmente l’inerzia del match. Stessa scena sul rigore causato da Lazaro, che placca con la gamba Lookman senza motivo. Peccato davvero, perché la squadra messa in campo da Juric, pur rimaneggiata per l’assenza di Singo, per infortunio, di Radonjic, per affaticamento, e di Ricci per una contrattura nel riscaldamento prepartita, ha tenuto testa all’Atalanta, mostrando nuovamente bel gioco e intensità. Tutto è stato rovinato dagli scellerati interventi che hanno provocato i due rigori e dallo sfortunato tocco di tallone di Buongiorno sul gol del 2-0 di Koopmeiners. Senza questi episodi, l’esito sarebbe stato sicuramente diverso, considerando che entrambe le squadre hanno colpito un palo e una traversa per parte (Seck e Linetty per noi) e che Vlasic al 44’, sullo 0-0, aveva segnato un bel goal, annullato per un fuorigioco millimetrico.

Ora, a calciomercato concluso, possiamo anche tirare le somme e fare qualche considerazione. Nel complesso lo valutiamo positivamente, ma pensiamo che il voto più centrato sia 6. Lato entrate, sono stati presi quasi tutti giocatori funzionali al gioco del mister, ma, come ricordato anche da Juric, il Toro è incompleto: mancano almeno un centrocampista “fisico” e un attaccante. Sul fronte delle uscite, sono stati piazzati tre giocatori in esubero (Izzo a Monza, Verdi al Verona e rescissione per Zaza), raggiungendo l’importante risultato di abbassare il monte ingaggi. In porta la situazione è invariata rispetto all’anno scorso e si è deciso di dare fiducia a Vanja Milinkovic-Savic, autore di una bella gara a Bergamo. La difesa, nonostante la cessione di Bremer, sembra il reparto meglio attrezzato. Ottimo l’innesto di Schuurs, che sia affianca ai già rodati e fin qui positivi Buongiorno, Djidji, e Rodriguez, in attesa del rientro definitivo di Zima (ieri convocato). Cinque centrali (più eventualmente Adopo) per undici partite fino alla sosta premondiali dovrebbero essere sufficienti ed affidabili. Gli esterni sono quelli dello scorso anno, con Lazaro al posto di Ansaldi e l’arrivo di Bayeye, per ora ancora acerbo. Visti gli errori con l’Atalanta, i quinti sembrano al momento un punto un po' debole. Il vero problema, però, è in mediana: manca almeno un giocatore fisico, alla Pobega o Mandragora, e in caso di infortunio di uno tra Lukic-Ricci-Linetty (vedi quanto accaduto a Bergamo, con il giovane azzurrino che resterà fuori forse per un mese) l’unica alternativa è quella vista in campo contro il Lecce, con il giovanissimo Ilkhan (il ragazzo ha mostrato personalità e intelligenza). Restano Adopo e Garbett, anche loro giovanissimi (ma ci auguriamo che possano crescere rapidamente). La trequarti sembra molto ben assortita dal punto di vista della qualità: Radonjic e Vlasic stanno facendo vedere cose davvero notevoli, ma il primo ha problemi fisici, a causa del fatto che sono alcuni anni che non gioca con continuità. Miranchuk ha mostrato il suo tasso tecnico nel delizioso tocco del goal al Monza, ma si è subito infortunato. Poi c’è l’acerbo Seck, che ha fatto vedere cose interessanti a Bergamo ma anche errori e perdita di concentrazione improvvisa e l’ultimo arrivato Karamoh, scarto del Parma in serie B (ieri non convocato). Davanti, infine, abbiamo Pellegri e Sanabria, che hanno sicuramente la capacità di far salire la squadra e aprire gli spazi per i compagni, ma hanno mostrato in passato di essere fragili fisicamente, e non abbiamo un eventuale terzo, anche se Lukic può fare il falso nueve. E ora si va a San Siro contro l’Inter. Ma il Toro c’è. Solo per la maglia, e per Juric.

Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata. 

Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.

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