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Toro, maturità ed equilibrio le chiavi per l’Europa. Ma il calo di Meitè…

Occhi Sgranata / Torna la rubrica di Vincenzo Chiarizia: "Assurdo poi fischiare il tecnico serbo. Lui l'anno scorso ha pagato per demeriti propri, ma anche per demeriti altrui"

Vincenzo Chiarizia

"Era la partita da non fallire ed invece è andata male. Potevamo essere a pari merito con la Roma a 47 punti in quinta posizione ed invece siamo scivolati all'ottavo posto a -1 dall'Atalanta e dalla Lazio che occupa il sesto posto con una partita in meno.

"E' vero che non devono essere fatti drammi e va detto che il Toro nelle sette precedenti gare aveva collezionato 17 punti, frutto di cinque vittorie e due pareggi. Tuttavia sabato sera è arrivata la seconda sconfitta del girone di ritorno per cui nulla di anomalo se non fosse che è giunta tra le mura amiche contro la terzultima in classifica. Purtroppo il Toro ha giocato con superficialità, infatti dopo il gol di Ansaldi i ragazzi di Mazzarri si sono fermati. Hanno peccato di presunzione e abbiamo regalato la partita a Mihajlovic che si è preso una bella rivincita nel suo stadio.

"Assurdo poi fischiare il tecnico serbo. Lui l'anno scorso ha pagato per demeriti propri, ma anche per demeriti altrui. E' vero che calciatori da lui voluti hanno reso sotto le aspettative e che ha mandato via altri, come Benassi, che ora stanno facendo bene altrove. Ma la costruzione della rosa e l'arrivo di altri calciatori improbabili nell'anno e mezzo con il tecnico serbo in panchina, non sono stati certamente unica responsabilità dall'allenatore. Inoltre Mihajlovic poteva avere tanti difetti, come l'impulsività, oppure magari a volte è stato troppo retorico, ma non ha mai mancato di rispetto al popolo granata. Dunque perché fischiarlo? Come mai allo stadio si è assistito a questo? Sembra che ormai non si riesca più a riconoscere quando un giocatore o un tecnico dà il massimo per la maglia granata. Ad esempio se dovesse partire Belotti, personalmente non mi sognerei mai di fischiarlo (a meno che non faccia come Ogbonna), lo stesso dicasi per Rolando Bianchi, gente che nella nostra storia recente ha dato tanto alla causa granata, difendendone i colori. Come si potrebbe fischiarli? E soprattutto perché?

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"Se allo stadio il comportamento è stato questo, sulla rete invece i tifosi si sono accaniti contro il classe '97 Lyanco. Abbiamo fatto svendere Quagliarella perché non esultava alle reti del Toro quando segnava alle sue ex squadre e ora ce la prendiamo con il difensore perché ha esultato per l'importante vittoria ottenuta con il proprio club ai danni del Toro. Capisco il rispetto e capisco che i social ormai fanno danni a tutte le latitudini, e che certamente il difensore ventiduenne poteva risparmiarsela, ma ritengo che si stia esagerando. Sì perché Lyanco è stato mandato via perché, per almeno quest'anno, non rientrava nei piani della società. Il giocatore come tutti, porta acqua al proprio mulino e sapendo di non essere considerato in granata, ha preferito cambiare aria. Ha scelto Bologna, sta facendo bene ed esulta. Sotto un certo punto di vista però, è anche normale che faccia così, perché spesso e volentieri la comunicazione via social viene fatta proprio per apparire e per curare la propria immagine anche dal punto di vista professionale, come nel caso dei calciatori. Se un giorno il Toro non dovesse più puntare su di lui, l'entourage del calciatore cercherà di vendersi proprio il buon campionato fatto a Bologna e si sa che i social sono un ottimo strumento promozionale o, per l'appunto, di vendita.

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"Dunque occorre un attimo di equilibrio, cosa che manca molto nell'ambiente granata dove spesso si tende ad enfatizzare le stupidaggini e a tralasciare le cose importanti. Ad esempio trovo molto più grave l'involuzione di Meité e lo sciagurato fallo di mano che ha permesso al Bologna di ottenere il rigore del vantaggio, piuttosto che l'esultanza di un giocatore di proprietà del Toro che con la sua squadra vince proprio contro la squadra proprietaria del suo cartellino. Che cosa sta succedendo al centrocampista francese? Perché questo calo vertiginoso? Forse è per questo che il Monaco se ne è liberato, cioè perché si tratta di un giocatore discontinuo nel suo rendimento? Spetta a lui ora scrollarsi di dosso le giuste critiche e tornare quello di inizio campionato. Meité si era fatto anche espellere a Roma contro la Lazio quando il Toro era in superiorità numerica e avrebbe potuto tentare il colpaccio se i granata fossero stati in grado di mantenere l'uomo in più. Stessa ingenuità è stata commessa da Ola Aina sabato scorso. con il Toro in superiorità numerica nei minuti finali alla ricerca del pareggio. Invece anche lui ha ottenuto un secondo ed evitabile giallo. Quando il Toro riuscirà a gestire queste situazioni di vantaggio, sarà un passo in più verso la maturità di squadra, fondamentale assieme all'equilibrio per raggiungere i propri obiettivi.

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"Infine quando vedremo un direttore di gara andare a rivedere il VAR per le scorrettezze che potrebbero accadere ai danni del Toro nell'area avversaria? Possibile che Belotti possa essere spintonato in area di rigore in qualunque modo senza che venga sanzionata una sola volta la spinta? Più il VAR continua ad essere utilizzato così e più il campionato di Serie A continua a perdere di credibilità. Vogliono davvero trasformare il calcio italiano da sport a spettacolo? Si accomodassero, ma il danno, in termini di valori, sarebbe enorme.