La presenza di un personaggio così fondamentale per la storia granata come Renato Zaccarelli porta inevitabilmente a citare memorie legate a quel periodo storico dei granata. A partire da Sclosa, che sottolinea la fortuna che ha avuto a fargli prima da raccattapalle, arrivando a Benedetti, che ricorda: "Io l’Italia quando Renato fece il gol ai mondiali con la Francia, ero bambino e la guardavo a casa. La prima convocazione che ho avuto ero in camera con lui, con il capitano, pensate l’emozione… Devo dire che è stato sempre un esempio, anche per i giovani. Non abbiamo mai avuto episodi di nonnismo, i maestri dell’epoca ci davano una mano a crescere". "In quegli anni lì c’era Eraldo Pecci - prosegue Claudio Sclosa, ricordando un altro personaggio molto importante della storia del Toro - che era già un signore di una certa età. Io in quel periodo andavo a scuola la sera, noi giocavamo ad Orbassano e io avrei dovuto prendere 3 pullman e non ce la facevo. Allora lui mi veniva a prendere, mi aspettava - perché io alle 6 dovevo mangiare - e mi portava". Il discorso si conclude passando la palla al protagonista di quei racconti, Renato Zaccarelli: "Io sono arrivato qua quando c’erano ancora Giorgio Ferrini, Agroppi. C’era un teatro che era il Filadelfia che per tutti è stato trainante. Non sapete quante volte io ho spalato la neve, e poi andavamo sulla ghiaia e sotto il capannone perché poi quando era pulita andavamo via perché c’era la prima squadra. Questo - raccontando, poi, della cornice dell'aperitivo stesso: l'Olimpico Grande Torino - è lo stadio della mia carriera, io ho giocato qua, abbiamo vinto il campionato, fatto la Coppa dei Campioni. La fine della mia carriera nell’87 è stata qua. Quando ci scaldavamo nel soppalco i tifosi li sentivi proprio perché noi eravamo proprio sotto la curva. Uscivamo da là. La Curva Maratona la sentivi già molto prima". Su richiesta di Benedetti, poi, Zaccarelli racconta di uno dei momenti più iconici della sua carriera, il famoso 3 a 2 in tre minuti: "È stata una cosa incredibile, mentre giochi non ti rendi conto. È stato tutto un vortice che c’era gente in tribuna che anche adesso dice “No, io non ci credevo”. È stato un susseguirsi di emozioni incredibili. Anche la Juve aveva una buonissima squadra e fare 3 gol in quel poco tempo lì era incredibile". Immancabile, poi, la conclusione di Claudio Sclosa, che ricorda un altro derby storico: "Poi è stato bello anche il 2 a 1, con il gol di testa di Serena. Perché quando fai gol alla Juve all’ultimo minuto sotto quella curva là…è incredibile. Poi la Juve quell’anno ha vinto la Coppa dei Campioni..."
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