La conclusione dell'aperitivo è romantica. Le quattro leggende hanno modo di rivolgersi direttamente ai tifosi granata, al proprio popolo. "È sempre bello - comincia Alessandro Rosina - ritrovarsi a rivivere quel percorso caratteristico di ognuno di noi che ci accomuna sotto un’unica passione che veramente solo un tipo di piazza come Torino riesce a dare, a entrare così dentro da poterle raccontare un domani e che ti lega a una storia incredibile". "Io come messaggio ai tifosi - prosegue Silvano Benedetti - dico che il calciatore è una persona, fatta di emozioni: sostenete i calciatori fino all’ultimo minuto della partita. Perché quando un giocatore in campo sente i fischi, li sente e lo condizionano. Aiutate i giocatori. Chi entra in campo entra per fare qualcosa in più, mai in meno. Quindi l’apporto dei tifosi è fondamentale". Arriva, poi, il turno di Claudio Sclosa: "A me fa piacere mettere in risalto questo convivio, perché credo sia un messaggio di esperienze belle e vissute che ci legano e ci legheranno a questa maglia. Ogni ragazzo rimane legato perché ti lascia dentro qualcosa che è difficile da spiegare. Delle volte sembra banale però quando metti questa maglia ti lega qualcosa di diverso". Il finale è di Renato Zaccarelli, che termina nel migliore dei modi uno splendido momento di passione granata: "Noi abbiamo avuto la fortuna di vivere con delle persone che ci hanno sempre aiutato nel nostro percorso ma soprattutto eravamo legati in un contesto che era racchiuso nel Filadelfia. Credo che quella sia la parte importante anche per chi è nuovo per capire cosa significa essere un giocatore del Toro".
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