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Coesione del gruppo, solidità e cultura del lavoro: così Nicola ha riacceso il Toro

Approfondimento / Dalla tenuta mentale alla solidità difensiva: il lavoro di Nicola si sta traducendo in punti

Silvio Luciani

""Il campionato non è finito qui" hanno ripetuto i protagonisti della vittoria granata a Cagliari. Ed è vero, perché il Torino non può ancora dirsi tranquillo, nonostante una vittoria che ha permesso di scavare un solco di cinque punti dal terzultimo posto dei sardi. Non sarà finito, quindi, ma è sicuramente ripartito. Davide Nicola è soltanto il terzo allenatore nell'era dei tre punti a rimanere imbattuto nelle prime cinque partite alla guida del Torino in Serie A. Un risultato non banale, soprattutto considerando i presupposti da cui il nuovo allenatore del Toro è partito.

"LA COESIONE - Identità, gruppo, cultura del lavoro, solidità e concentrazione. Sono questi i cinque pilastri su cui Nicola sta provando a costruire la salvezza granata: "Si parte sempre dalla coesione del gruppo, dalla voglia di stare insieme e di avere relazioni positive". È il presupposto fondamentale, da cui passa tutto il resto. Per questo Nicola sta insistendo sul confronto quotidiano, sul dialogo. Il risultato è una squadra che sa soffrire insieme senza disunirsi, capace di rimontare nonostante i limiti tecnici e anche di vincere uno scontro diretto fondamentale con maturità, di gestire una situazione di vantaggio senza cali di concentrazione.

"SOLIDITÀ - Un'altro aspetto fondamentale nella corsa salvezza è la solidità difensiva. E il Torino la sta ritrovando, anche grazie al recupero di Nkoulou: contro Genoa e Cagliari, per la prima volta, i granata sono riusciti a non subire gol per due partite consecutive. Primo non prenderle, per dare sicurezze alla squadra, poi tutto il resto si conquista con il tempo e il lavoro: "Io mi soffermo sugli step migliorativi, sapendo che ce ne sono ancora molti, ma sappiamo anche che tutto subito non può arrivare". Gettate le basi, ora serve costruire: il Torino ha bisogno di continuità per tirarsi fuori da una situazione di classifica tutt'altro che positiva.