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Mazzarri si racconta da Condò: “Il Toro incarna da sempre lo spirito delle mie squadre”

Andrea Calderoni

"Al mio primo allenamento c'era tanta gente: ho capito che l'aria era diversa - ha affermato, parlando della sua esperienza in granata, iniziata nel gennaio 2018 -. Ho respirato la storia di una squadra leggendaria. Una delle prime cose fatte è stato andare a Superga. Decisi di farlo da solo, con mio figlio. Volevo capire che cosa potevo provare nel mio cuore. Qualcuno mi fotografò e rese pubblica la mia visita, ma penso che i tifosi del Toro capirono che sentivo dentro tale pellegrinaggio e non era una passeggiata pubblicitaria". E sul presidente Urbano Cairo ha continuato: "Gli ho subito chiesto se era ambizioso, altrimenti non avrei accettato. Il Torino mi affascinava, perchè è un club che incarna lo spirito delle squadre di Mazzarri". Ancora Mazzarri stimolato sul tema Armando Izzo ha detto: "Quando era un ragazzino, per problemi economici, non aveva nemmeno i soldi per comprare le scarpe. Io feci in modo di procucargliele e poi Izzo è diventato quel giocatore che conosciamo. Un ragazzo in grado di tirare fuori di più rispetto a quello che la natura gli ha donato. Proprio Izzo, con Rincon, Sirigu, Belotti e De Silvestri, è un giocatore che stimola gli altri a fare meglio". Al termine della scorsa annata nessuna scalata, a differenza delle altre annate terminate positivamente, sulla sua "sacra e segreta collinetta", come ha confermato a Condò Mazzarri. "Ho aspettato il preliminare contro il Wolverhampton - ha ammesso -. Purtroppo non è andato bene. Ci rifaremo quest'anno, partendo da un presupposto: l'obiettivo deve essere sempre e soltanto la prossima partita".

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