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Torino, Bremer e i derby: torna da avversario dopo un’estate rovente

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L'addio per i bianconeri, le uscite che i tifosi non gli hanno perdonato: il brasiliano ritrova l'Olimpico e i granata da avversario per la prima volta

Roberto Ugliono

Era il 3 maggio 2019, il Torino di Walter Mazzarri approda all'Allianz Stadium per il derby della Mole dopo la grande vittoria contro il Milan e un sogno europeo sempre più concreto. I problemi in difesa obbligano l'allenatore di San Vincenzo a lanciare dal primo minuto un ragazzo brasiliano praticamente inutilizzato (17' tra la prima di Serie A contro la Roma e la gara precedente contro il Milan, in mezzo solo panchine). La prima volta da titolare per Gleison Bremer, nel derby contro la Juventus. Forse un segno del destino. Lui lì non sfigura, ma si fa divorare da Cristiano Ronaldo che gli salta in testa e regala ai bianconeri il derby. Strano, da quel momento - gara dopo gara - di testa è stato dominante. Fino alla scorsa stagione, durante la quale è esploso definitivamente diventando il miglior centrale della Serie A.

Bremer torna all'Olimpico da avversario: dal Toro alla Juve, la sua estate rovente

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Adesso dopo pochi mesi torna in quello stadio Olimpico Grande Torino dove nel maggio 2022 aveva ricevuto dalla Serie A il premio di miglior difensore del campionato, lì dove a fine partita è andato a prendersi l'ultimo abbraccio della Maratona. Un saluto speciale, perché il mondo granata era pronto a lasciarlo andare verso esperienze più importanti. Un amore corrisposto. Tutti sono certi, Bremer ha il Toro dentro di sé. Il brasiliano si mette anche a saltellare sotto la Maratona quando i tifosi intonano: "Chi non salta bianconero è". Poi, però, tutto è cambiato nel giro di pochi mesi. Le avances dell'Inter non portano a niente di concreto e alla fine è decisivo l'affondo della Juventus. Bremer fa le valigie a Bad Leonfelden e torna a Torino con un aereo privato. Inizia la sua esperienza juventina. La piazza è spaccata, da un lato c'è chi guarda al lauto compenso dato dai bianconeri ai granata e dall'altro chi pensa solamente alla rivalità e al fatto che Bremer sarebbe potuto andare ovunque, ma alla fine ha scelto la Juventus.

Problemi superabili o no, la piazza era divisa. Poi giorno dopo giorno si è unita. Le uscite pubbliche di Bremer hanno pian piano portato i tifosi granata a guardarlo con un occhio diverso. "Juve nel destino? Il mio cane è bianconero" oppure "I tifosi del Torino l'hanno presa male. Vorrei chiedere ai tifosi del Torino se per i loro figli non spererebbero qualcosa di migliore. Io ho scelto anche per questo. Sappiamo come sono i tifosi. Questo è il mio lavoro e io non ho mai detto di non voler andare alla Juventus". Due frasi che non sono passate inosservate al mondo granata. Sabato Bremer ritroverà quella Maratona. Lì dove saltava al "Chi non salta bianconero è", sicuramente questa volta non salterà. Lui è bianconero e adesso sfida il suo passato. Quel Toro che l'ha reso grande in Serie A e che comunque lui avrà sempre nel suo cuore, anche se ora indossa la maglia degli eterni rivali.

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