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Torino, la società sorride: a Udine vince la formazione più giovane dell’anno

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Il tecnico granata Juric ha svecchiato ulteriormente l'undici titolare puntando su Zima, Buongiorno e Pellegri. E la mossa ha pagato

Gualtiero Lasala

La vittoria di Udine ha restituito il sorriso al Torino per il suo valore intrinseco: i tre punti, ottenuti contro un avversario di valore e fuori casa, rappresentano una cesura di un periodo fatto di magre soddisfazioni. Non solo. Ad aumentare il peso specifico dei tre punti e a dare loro un sapore ancor più gustoso c'è anche il fatto che il Toro ha ottenuto questo successo schierato la formazione più giovane della stagione, la quarta in assoluto più giovane proposta da un club della Serie A 2022/2023.

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GIOVENTÙ - L'età media della squadra scesa in campo contro l'Udinese era di 24 anni e 118 giorni, una cifra che fa subito effetto. Che il Torino abbia da tempo dato il via a un'operazione di svecchiamento della rosa non è una novità: era già stato messo in evidenza il fatto che, considerando i roster nel loro complesso, il Torino ha la seconda rosa più giovane in tutta la Serie A dietro solo al Lecce neopromosso (media di 24.2 anni). In questa partita è stato stabilito il record dei granata di quest'anno sulla singola formazione, dovuto ovviamente alla scelta di togliere Rodriguez e Djidji, entrambi del 1992, per sostituirli con Zima (2000) e Buongiorno (1999). In avanti, ha giocato titolare Pellegri (2001) per la seconda volta in campionato; a centrocampo, Ricci (2001) è tornato dal primo minuto in A per la prima volta da fine agosto.

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MOSSA - La linea verde di Juric in questo caso ha pagato: Zima si è macchiato di un grave errore, certo, ma la squadra nel suo complesso ha dato prova di compattezza e solidità ed è tornata a casa coi tre punti. Già lo scorso anno il Torino ha cominciato un processo di "svecchiamento" della sua squadra, andando anche a schierare proprio in un derby la formazione più giovane dal 1996 (QUI i dettagli). Si continua quindi a lavorare in questa direzione, con l'obiettivo che rimane sempre lo stessa: dare in mano a un valorizzatore come Juric giocatori giovani, di prospettiva, che possano crescere e acquisire valore insieme al Torino. Ad Udine è arrivato uno dei primi step positivi, che fanno ben sperare per il futuro.

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