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editoriale

Tifosi granata, per una volta sorridete

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Sul piano della prestazione il Torino non ha sicuramente meravigliato, ma queste sono le vittorie che servono quando si arriva da momenti negativi e che possono restituire buonumore e fiducia, ingredienti fondamentali per esprimere un buon calcio

Gianluca Sartori

Trentotto punti a otto partite dal termine: il Torino è salvo con ampio anticipo e non ci pare cosa da poco perché il ricordo delle ultime due stagioni è ancora fresco nelle menti di tutti. Ora la squadra ha tempo e modo per vivere un finale di stagione che possa rendere pienamente positivi i giudizi sull’annata. E la società ha l’opportunità di pianificare il pianificabile pensando a una stagione successiva in cui il Toro possa inserirsi stabilmente nella lotta per il settimo posto, recuperando la dimensione che aveva sino al 2019.

Questo è il tema più importante lasciato in eredità dalla notte di Salerno. Il Torino non ha meritato i tre punti, è stata una vittoria brutta, sporca e cattiva. Cose che in un campionato succedono, i grandi traguardi si ottengono anche così e tante volte quest’anno abbiamo sentito elogiare le squadre che si giocano lo Scudetto per aver vinto di “corto muso” contro il Torino. Non si può sempre e solo criticare, i problemi veri sorgono quando non si vincono le partite che si meritano di vincere, come quella contro il Sassuolo, il match che forse ha rappresentato la sliding door di questo campionato.

Sul piano della prestazione il Torino non ha sicuramente meravigliato, ma queste sono le vittorie che servono quando si arriva da momenti negativi e che possono restituire il buonumore e la fiducia, ingredienti fondamentali per esprimere un buon calcio. Il sorriso può tornare sui volti dei giocatori del Torino e anche dei tifosi, che possono definitivamente archiviare le sofferenze dell’ultimo biennio sperando non tornino più.

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