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EDITORIALE

Toro, stavolta si può costruire

Toro, stavolta si può costruire - immagine 1
La parola d’ordine del mercato dell’estate 2023 deve essere una sola: consolidare e non rivoluzionare questa squadra

Che arrivi l’ottavo posto o meno, questo è un Toro promettente su cui si può costruire un futuro. Una squadra giovane, che sa giocare bene e produrre occasioni da rete, che va su tutti i campi con l’idea di provare a dominare la partita. Certo, ci sono diversi difetti, è palese quello relativo alla poca prolificità che è alla base anche di tutti i punti persi negli ultimi minuti. Ma sono cose su cui si può crescere, nel momento in cui comunque le occasioni vengono create, e c’è la sensazione che davvero le basi gettate siano interessanti. E allora la parola d’ordine del mercato dell’estate 2023 deve essere una sola: consolidare e non rivoluzionare questa squadra, facendo di tutto per preservarne l’intelaiatura, per poi andare a potenziarla con pochi ma mirati innesti.

Ivan Juric ha fatto spesso riferimento al fatto che nel suo biennio in granata, come gli era accaduto a Verona, ha dovuto fare i conti con lo smantellamento della squadra da un anno all’altro. Chi segue le vicende granata sa però che dietro la perdita di tante pedine importanti nell’estate 2022 ci sono state situazioni in cui la società non ha potuto fare altro che adeguarsi alla situazione: Pobega non era del Toro, Bremer voleva andare via, Belotti rifiutò la proposta di rinnovo, Brekalo scelse di andare via. Solo per Praet e Mandragora ci fu effettivamente la scelta di non procedere con il riscatto per cercare di portare a casa i giocatori con un piano B che non ebbe successo.

Quest’anno la situazione è leggermente diversa. L’unico calciatore davvero importante in scadenza di contratto a giugno è Djidji. Per quanto riguarda Vlasic, Miranchuk e Lazaro, il Torino potrà decidere se riscattarli. Non ci sono giocatori in prestito secco ma tanti giocatori del 2000 e del 2001 di proprietà. Quest’anno si potrà davvero andare nella direzione del consolidamento, la strada intrapresa è quella giusta e anche Juric sembra convinto di questo. Che sia ottavo posto o meno, mai come ora c’è la sensazione che il Toro stia studiando da squadra importante.

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