Giovanili

Primavera, Coppitelli dopo Torino-Empoli 0-4: “Il primo nemico è la negatività”

Redazione Toro News

Qual è la situazione con Horvath? Dopo l'espulsione con la Spal è rimasto sempre fuori. 

"Horvath è il simbolo di questa squadra in negativo, io sono venuto perché riconoscevo delle qualità in questo gruppo se no non sarei tornato. Io ho visto Horvath, Celesia, Karamoko, Vianni e altri come Greco e Lovaglio che non conoscevo ma che sono validi. Quando sono arrivato non ho visto una qualità troppo diversa da quella degli anni passati. Molti mi dicono che questa squadra non è lo squadrone che avevamo nella mia prima esperienza, ma io rispondo che quella squadra l'abbiamo costruita noi. Quando sono arrivati al Torino ragazzi come Ferigra, Butic e Kone non erano molto considerati, Millico era l'unico che aveva fatto un percorso importante a livello di settore giovanile. Io faccio questo parallelismo per far capire che bisogna credere nella possibilità che dà il Torino. Il Toro per molti è stato il secondo treno per chi pensava di aver perso quello principale, come Butic che adesso sta in Serie B ma prima di arrivare da noi aveva fatto un solo gol all'Inter, anche Rauti aveva fatto Inter, Novara e poi Toro. In quella squadra semplicemente c'era uno spirito, i ragazzi devono credere in loro stessi. Quella squadra aveva dovuto affrontare i vari Kulusevski, Traorè e Piccoli, tutta gente oggi da 30 milioni: vincemmo la Supercoppa, arrivammo in finale di Coppa Italia e perdemmo ai supplementari la finale scudetto. Horvath a livello tecnico ha delle qualità ma in partita devi mostrarle altrimenti rimangono solo potenziali".