Infine Mirko Ferretti ha concluso parlando dei giocatori più importanti che nella sua carriera ha visionato, con un aneddoto particolare su Ronaldo "Il Fenomeno": "Pellissier ha giocato fino a quarant'anni. Lui è stato a Torino, e in un certo periodo il padre mi ha detto che non poteva più portarlo da Aosta, e avremmo dovuto tenerlo noi in pensione a Torino. Io ero sicuro che se l'avessimo lasciato andare nel giro di poco l'avrebbe preso la Juventus. E quindi dissi al padre che nel giro di un anno l'avremmo tenuto qui a Torino. L'ho tenuto ed è diventato quello che è diventato. Abbiamo provato anche Vieri. Dal Prato erano arrivati lui e Casati. Casati era bravissimo, centrocampista, ma dopo 8 mesi si è fermato ed è tornato a Prato. Vieri aveva due ali molto brave nelle giovanili, mettevano la palla in mezzo e lui, con un fisico incredibile, arrivava e faceva gol. Abbiamo provato anche Panucci, ma lì mi hanno detto che avevamo già tanti giocatori nel settore giovanile. Poi è andato a Parma e ha fatto la carriera che ha fatto. Abbiamo poi provato Buffon, e devo dire che non potevamo prenderli perché quando sono piccoli non puoi prenderli fuori regione se non confinanti, e lui confinava con l'Emilia, quindi poi è andato a Parma. Poi dovevo andare a Porta Vegre a vedere giocare Ronaldo il Fenomeno, che aveva 17 anni. Ha fatto la Copa Libertadores e un mio caro amico uruguayano me l'ha segnalato. Io cercai di convincere il mio presidente Goveani ad andare, poi c'era già un movimento particolare come società al Torino. Poi è venuto a Colonia con il Brasile a giocare contro la Germania. Andai a vederlo, l'ho visto solo in panchina perché era giovane e giocavano altri. Questo ragazzo l'anno dopo è andato al PSV per 5 o 6 milioni di dollari".