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Luca Asvisio: “Sì, il virus ha fermato anche il Fila”. E sulle vele anti-spionaggio è scontro

Esclusiva TN / Tre mesi di stop anche per i lavori per il completamento del Filadelfia: facciamo il punto con il presidente della Fondazione

Gianluca Sartori

Da giorni è partita la Fase 2 per l'Italia e per Torino, partirà anche per il Filadelfia? Certamente il lockdown anti-coronavirus e i conseguenti disagi hanno costituito un motivo di ulteriore rallentamento per i lavori di completamento del centro sportivo che è la casa del Torino. A tre anni esatti dalla rinascita dello stadio abbiamo fatto il punto con il presidente della Fondazione Filadelfia, Luca Asvisio.

Dottore, che impatto ha avuto il Covid sulla tabella di marcia per il secondo ed il terzo lotto?

"Un impatto forte, ovviamente. Per tre mesi si è fermato tutto e così anche il percorso, che era stato avviato, per i lavori del secondo lotto. Per quanto riguarda il terzo lotto, poco è cambiato: senza soldi non si può fare nulla. Ma un altro intoppo importante è relativo alle vele dell'impianto di occultamento".

Quasi non ricordiamo l'ultima volta che le abbiamo viste funzionanti (qui un approfondimento in merito del 2017).

"C'è una contestazione del Torino, che giustamente vorrebbe poter utilizzare l'impianto, ma purtroppo non è funzionante da tempo. Prima dell'emergenza coronavirus, esperti sia nostri sia del Torino FC erano all'opera per comprendere di chi siano le responsabilità. Io credo che sia difficile ritenerle nostre, dal momento che la Fondazione non è il costruttore nè l'utilizzatore dell'impianto di occultamento. C'è un tema pendente, insomma, vedremo come finirà".

Per quanto riguarda il secondo lotto, ci ricorda dove eravamo rimasti?

"Eravamo rimasti all'individuazione di SCR come stazione appaltante; i soldi sono in cassa, ma è necessario che la Fondazione, in quanto ente pubblico, indica un regolare bando per i lavori del secondo lotto che riguardano uffici, foresteria, e soprattutto la famosa sala mensa che tanto serve alla squadra. Auspichiamo che il governo, nell'ambito delle misure per fronteggiare l'emergenza economica, metta in atto una semplificazione del Codice degli Appalti che permetta a processi come il nostro di avanzare più speditamente". 

E per quanto riguarda il terzo lotto?

"Siamo sempre lì, c'è una discrasia evidente tra la disponibilità economica della Fondazione e i soldi che servono per fare il Museo. Non c'è nessuna novità, bisognerà prima di tutto stabilire un progetto definitivo per capire quanti soldi serviranno e poi partire con il bando. Nel frattempo starà a noi della Fondazione muoverci presso enti, fondazioni e privati per rimediare i fondi necessari. (ndr: Fino ad allora la Fondazione ha deliberato di concedere il terreno dove dovrebbe sorgere il Museo in comodato d'uso al Torinoper l'allestimento di uno spazio in più per gli allenamenti).

C'è un auspicio particolare da parte sua in questa fase di ripartenza anche per quanto riguarda il Filadelfia?

"Sì: mi auguro che possa avvenire quanto prima la ristrutturazione delle curve storiche. Il restauro dei vecchi monconi è una priorità perchè è la parte dello stadio che più lo collega a quel che è stato. Un elemento importante che va completato: i lavori non sono inglobati nel secondo lotto e potrebbero partire presto".