toro

Cairo: “Ho sbagliato a pensare di poter apprendere dal Grande Torino”

Redazione Toro News

Cairo risponde così a chi chiede di vendere il Toro? "Io non devo rimanere al Toro a vita, però mi chiedo se i tifosi sarebbero stati felici di vedere il Toro in mano a Ciuccariello o a Proto. Il giorno che cederò voglio mettere il Toro in mano a qualcuno più ricco o più bravo di me, non a gente che dice sui giornali che mi vuole stanare. Quando voglio comprare qualcuno, vado da lui e lo corteggio. Chi vuoi stanare tramite i giornali?"

Che voto si dà il presidente Cairo? 

"7. Ho avuto tre stagioni negative. Poi se avete idee diverse sono qui. Ma quando sono arrivato, io ho trovato solo macerie. E nei 15 anni precedenti si erano accumulati cinque presidenti". 

Ancora il presidente: "Negli anni Settanta il calcio costava molto meno. Sergio Rossi era un uomo molto facoltoso, ma guadagnava cinque miliardi l'anno, che oggi forse potrebbero valere dodici milioni di euro, quello che ho perso quest'anno e l'anno scorso". 

I tifosi si aspettano qualcosa in più. Lei probabilmente lo vuol dare. Ma come si può trovare questo punto di equilibrio? Si può creare una sinergia? Come si può fare in modo che il Toro abbia qualche risorsa in più?

"Oggi stiamo in una fase in cui stiamo ricominciando. Vogliamo aprire un nuovo ciclo, vogliamo avere pazienza e seguirlo nel suo tipo di calcio. Sicuramente troveremo giocatori adatti a lui. In generale, dico che la gente quando sono arrivato mi diceva: magari potessimo stare stabilmente nella parte sinistra della classifica. Per diversi anni lo abbiamo fatto. Non c'è da vantarsi, va bene, ma era quello che la gente voleva, così come il fatto di far tornare in alto il settore giovanile e, a parte quest'ultima stagione, direi che abbiamo fatto anche questo sia dal punto di vista dei titoli che dei giocatori prodotti. Il Toro è stabilmente in Serie A da nove stagioni e non succedeva da molto. Non sono obiettivi di cui mi voglio fregiare ma secondo me dobbiamo anche guardare il bicchiere mezzo pieno. Poi, ripeto, io non sono qua a dire che voglio rimanere al Toro a vita. Lungi da me. Però sento dire che io mi sono avvantaggiato col Toro. Quando sono arrivato nel 2005 aveva un'azienda che fatturava 250 milioni. E non è che io ho preso La7 per la notorietà avuta col Toro. Ho avuto la dote più piccola e non l'ho avuta perchè possedevo il Toro ma perchè Telecom voleva vedere e la proposta migliore era la mia. Quando scalo Rcs non è grazie al Toro. Quando ho convinto chi di dovere a darmi le azioni non sapevano nemmeno chi fossi ma avevo una proposta e un piano convincente. Quello che ho fatto per il Toro l'ho fatto per passione, per convinzione, per tradizione, sacrificando il tempo da destinare alla famiglia. Io non sono, lo ripeto, una persona che può perdere 20-30 milioni all'anno. Ma in giro di persone così non ne vedo molte. Di imprenditori italiani chi c'è che può farlo? Fatturi 75 milioni, non vendi perchè non ti vuoi indebolire, e devi comprare giocatori senza vendere. Ho perso 13 milioni, l'anno prima 12. Era molto meglio quando vendevo e poi compravo".

In questi 15 anni c'è stato qualcuno che si è presentato con un certo tipo di serietà per acquisire la società?

"I nomi li ho detti: Ciuccariello, Proto. Nessun altro".

Tra le cose che imputa la gente c'è il fatto che il Torino dovrebbe essere inclusione ma oggi c'è l'impressione che sia esclusione. In questa rivoluzione che lei sta impostando, c'è qualcosa di diverso?

"Assolutamente sì, io poi do questo messaggio ai miei collaboratori e saranno loro a realizzarlo. Io ho voglia di delegare molto di più. E quindi il Torino può diventare inclusione. Io amo coinvolgere i tifosi. Per quanto mi riguarda il Torino deve essere inclusione. La contestazione a Mazzarri? E' passato dalle stelle alle stalle. Allenare con qualcuno che urla contro non è facile. Forse è lì che c'è stata esclusione da parte dei tifosi. Ma Mazzarri deve comunque essere rispettato perchè ha fatto un settimo posto con 63 punti. L'ultimo risultato migliore risaliva a inizio anni Novanta. Da quando ci sono i diritti televisivi che hanno sconvolto tutto, hanno vinto lo Scudetto cinque squadre alcune delle quali hanno poi avuto problemi. Tifosi del Toro oggi di cinquanta-sessanta anni si ricordano lo Scudetto. Ma il calcio è totalmente cambiato. Guardiamo in faccia la realtà. Poi ci stanno le contestazioni, per me sono uno stimolo a far meglio, però questa è la realtà".

Potresti esserti perso