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Torino-Palermo, Di Benedetto si copre e Juric nell’intervallo vince la partita

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Dopo l'intervallo i granata sono scesi in campo in modo più compatto e ordinato, così di conseguenza sono arrivati i tre gol

Roberto Ugliono

Come il Torino abbia battuto il Palermo lo ha di fatto capire Matteo Paro nella conferenza stampa post partita: "Nell’intervallo abbiamo calmato i ragazzi e poi loro si sono trovati meglio, hanno costruito di più, e hanno fatto bene". In parole povere, nel prima tempo i granata - che a detta di Paro erano troppo vogliosi - hanno trovato difficoltà nel creare con continuità contro un Palermo che ha pensato a chiudersi, a respingere ogni minaccia e a provare a ripartire in contropiede. Non che la squadra di Di Benedetto abbia creato chissà quali occasioni, ma comunque nei primi 45 minuti i rosanero hanno saputo chiudere i granata.

Torino-Palermo, Juric batte Di Benedetto all'intervallo

La voglia di strafare, forse a tratti anche la frenesia nelle giocate, sono terminate nella ripresa. Dopo l'intervallo i granata sono scesi in campo in modo più compatto e ordinato, così di conseguenza sono arrivati i tre gol (quattro con quello annullato a Radonjic). Le idee la squadra di Juric ce le ha sempre avute, ma è bastato raddrizzare il tiro che il volto della partita è cambiato. Nella ripresa è stato un Torino imprendibile per il Palermo. D'altronde tra le due squadre c'è una categoria di differenza e i siciliani sono anche neo promossi in B, quindi la netta superiorità granata è da dare quasi per scontata.

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Nel calcio, però, di scontato non c'è mai niente. Il primo tempo ha dimostrato che se i granata non cambiavano qualcosa a livello tattico e mentale, il Palermo poteva anche provare a portare la gara ai supplementari. La partita l'ha quindi vinta Juric. Ha calmato i suoi, che sono scesi poi in campo con una testa diversa. Non è un caso che che due gol su tre siano arrivati da azioni manovrate e codificate. In particolar modo il gol di Radonjic. Il serbo aveva già segnato un gol dopo un'azione costruita sull'asse Seck-Lukic con il primo che imbuca per il secondo il quale va al cross. Proprio il neo-capitano granata è stato determinante. L'ordine che ha saputo dare e la qualità nella scelte delle giocate ha fatto la differenza. Essere tecnicamente più forti non basta, serve avere anche idee chiare. Il Torino ce le ha e ha vinto così. Con ordine, con situazioni di gioco provate e riprovate e con la testa serena, libera dalla voglia di strafare.

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